Nell’ultimo anno in Italia si è registrato un vero e proprio “boom” degli spostamenti in bici, delle piste ciclabili e in generale dell’attenzione verso la mobilità sostenibile. L’ecobonus ha giocato un ruolo importante per convincere molti a privilegiare la pedalata all’automobile e ai mezzi pubblici, con conseguenti vantaggi sia sul portafogli, sia sulla salute propria e dell’ambiente. Gli effetti del lockdown e della pandemia sulla mobilità urbana sono stati al centro del dossier Covid Lanes lanciato da Legambiente.
A maggio 2020, secondo i dati di Eco Counter, si è registrato un incremento dell’uso della bicicletta del 39,81% rispetto allo stesso periodo del 2019. Un trend confermato anche dal +73% nei mesi di settembre-ottobre. Sempre a maggio, grazie anche agli incentivi statali, sono state acquistate il 60% di bici in più rispetto a dodici mesi prima. Una “passione”, spiegano da Legambiente, che è certamente riconducibile agli effetti della pandemia e del lockdown sulle abitudini di mobilità in Italia, soprattutto durante i giorni infrasettimanali. Una sana abitudine, favorita dalla novità delle piste ciclabili pop-up. Si tratta di corsie riservate alle bici realizzate con costi contenuti e interventi leggeri, lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate. Corsie che successivamente, con l’aggiunta di protezioni e la definizione di passaggi esclusivi, possono diventare vere ciclabili.
Secondo le stime della European Cyclists Federation (Ecf), dopo il lockdown sono stati annunciati nel Vecchio Continente oltre 2.300 km di nuovi tratti, mille dei quali già realizzati, con oltre un miliardo di euro di investimenti. In Italia sono stati disegnati 193 km di ciclabili pop-up, con Milano “regina” (35 km) davanti a Genova (30). Fra le città virtuose, Arezzo ha incrementato i percorsi per le bici di 3,5 km e interdetto il centro al transito delle auto; Bari ha creato la ciclabile light per i piccoli spostamenti cittadini; Bologna ha inserito 15 km di ciclabile nel biciplan, Cagliari 11; a Firenze la quota è già cresciuta di 9,6 chilometri. Dei 150 km annunciati nel Piano straordinario, Roma ne ha sinora concretizzati poco più di 15.
Un buon passo avanti nel futuro, da rafforzare in base a quanto chiesto dai Piani urbani di mobilità sostenibile: 2.626 km di nuove piste ciclabili, da sommare ai 2.341 km già esistenti in 22 città italiane. Per Legambiente bisogna “raddoppiare i chilometri ciclabili entro il 2025”, inserendo queste infrastrutture nel Recovery Plan per un investimento pari a un miliardo in cinque anni. Del resto, se c’era bisogno di un momento ideale per insistere in questa direzione, quel momento è arrivato.
Fonte: Repubblica articolo competo qui