Nei giorni scorsi è stato presentato il rapporto Ambiente Energia Lavoro. La centralità dei rifiuti da attività economiche: Report 2022. Lo studio si focalizza in particolare sull’analisi dei rifiuti di matrice industriale, cioè prodotti dalle aziende sul territorio nazionale.

L’economia circolare è un sistema che prevede che gli scarti di un ciclo produttivo possano essere riutilizzati in altri cicli produttivi, riducendo gli sprechi e il consumo di risorse naturali. In tale contesto, il settore della gestione dei rifiuti speciali, prodotti dalle attività di produzione e di servizi, sta svolgendo un ruolo fondamentale per sviluppare l’economia circolare.

Oltre che nella gestione dei rifiuti urbani, l’Italia si conferma leader nel riciclo e recupero di rifiuti speciali. Infatti, il 65% dei flussi prodotti viene sottoposto ad operazioni di recupero (energetico, di materia e di stoccaggio finalizzate al successivo recupero) mentre il 35% ad operazioni di smaltimento (discarica, incenerimento, stoccaggio finalizzato allo smaltimento finale o altre operazioni come il trattamento chimico fisico).

Secondo il Report occorre un “salto culturale” perché tutti gli stakeholder giungano alla consapevolezza di quanto sia importante sotto il profilo ambientale, sociale ed economico che la gestione dei rifiuti speciali possa avvenire, nel concreto, in un clima che ne favorisca il consolidamento e lo sviluppo, affinché alle comunità non venga negato il diritto di vivere in modo moderno e sostenibile.

La gestione dei rifiuti speciali richiede dunque un impegno costante di tutti gli attori in gioco (decisore politico, produttori di rifiuti, gestori di impianti di riciclo, recupero e smaltimento, stakeholders, ecc.), affinché si realizzino le condizioni migliori perché essa sia la più efficace e sostenibile possibile, consentendo così lo sviluppo delle attività di produzione di beni e servizi in un regime di certezza.

Il rapporto, la sintesi ed il video di presentazione sono disponibili qui.

Fonte: Assoambiente