E’ in corso la terza edizione di Porta la sporta
100 Comuni e 14 Provincie e 23 insegne della Grande Distribuzione Organizzata Nazionale (Alì Aliper, Auchan, Billa, Crai, Coop Liguria, Coop Lombardia, Coop Piemonte (Novacoop), Coop Centro Italia, Coop Adriatica, Coop Trentino, Dimar spa, Mercatò, Bigstore, Maxisconto, Famila), Dao Conad, Despar Nordest, Esselunga, Iperdì e SuperDì, NaturaSì, Nordiconad, Tigre e Oasi, Simply Sma, Unicoop Tirreno e Unes Supermercati. ) stanno partecipando, da 14 al 24 aprile, alla terza edizione di Porta la sporta, la manifestazione che si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di ridurre lo spreco, superare la cultura dell’usa e getta e aderire a forme di consumo consapevole .
Tra le new entry più importanti di quest’anno vanno segnalate e la sede di Eataly Torino e due Grandi Centri Commerciali: L’8 Gallery-Lingotto di Torino e I Gigli di Campo Bisenzio (FI), che coinvolgeranno i visitatori con l’ausilio di grandi poster, locandine e utilizzo di tutti i loro canali di comunicazione (dal comunicato stampa ai media ai social network).
Partecipanti e dettagli delle iniziative si possono trovare sul sito di Porta la Sporta.
Perché dedico un’altra finestra a Porta la sporta, dopo le numerose dedicate, del tutto o in parte nel passato a questa campagna (v. http://www.rifiutilab.it/dettaglio_doc.asp?id=2757&menuindex= ; http://www.rifiutilab.it/dettaglio_doc.asp?id=2646&menuindex= ; http://www.rifiutilab.it/dettaglio_doc.asp?id=2553&menuindex=; http://www.rifiutilab.it/dettaglio_doc.asp?id=2391&menuindex=)?
Perchè la terza edizione sarà anche l’ultima (?).
La sua ideatrice Silvia Ricci, ne spiega i motivi in una intervista a Eco della città, spiegando che gli organizzatori si prenderanno un anno di tempo per riorganizzare e allargare la campagna (http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=111595)
Le sue considerazioni mi sollecitano un commento e un auspicio.
Il commento è che la partita della proibizione degli shoppers monouso non compostabili non è chiusa (v. http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=111595 + aggiornamento http://www.rifiutilab.it/dettaglio_doc.asp?id=2895&menuindex=). L’attenzione di chi ritiene che essa vada risolta con il passaggio alla borsa riutilizzabile va tenuta desta e non può venire a mancare il principale “motore intelligente” delle campagna. Bisogna chiudere positivamente sul terreno normativo (c’è ancora un Decreto da approvare entro il 31.12.2012, con le “ eventuali ulteriori caratteristiche tecniche dei sacchi… ai fini della loro commercializzazione ”.”), ma soprattutto su quello culturale ed economico. Non solo della convinzione del consumatore, ma spiegando non solo alla GDO ma alla piccola distribuzione quanto più fidelizzante sia un sacchetto di cotone col proprio nome e un logo di “amico dell’ambiente”.
L’auspicio è che il passaggio a nuove forme annunciato dalle dichiarazioni di Silvia (allargamento a tutti i tipi di usa e getta ragionando su azioni a lungo termine, e non solo legate alla settimana della campagna nazionale), avvenga valorizzando gli elementi forti che hanno determinato il successo di “porta la sporta” e in particolare
- la capacità di individuare un obiettivo concreto (la sostituzione di sacchetti per la spesa di plastica monouso e la loro sostituzione con sporte riutilizzabili), e di perseguirlo con un’insieme di azioni mirate e di darle una valenza “generale”, di messa in discussione dell’utilizzo degli altri imballaggi e di tutti i prodotti usa e getta
- lavorare sempre di più al coinvolgimento dei principali portatori di interesse coinvolti, anche sul piano economico, nella risoluzione del problema. Magari passando dal coinvolgimento nella campagne di alcuni gruppi della GDO ad intese volontarie stabili – accordi di programma e protocolli di intesa che sappiano associare i diversi livelli della distribuzione commerciale (anche quella di vicinato), i produttori di imballaggi, i consumatori
- indurre in parallelo lo sviluppo dell’iniziativa istituzionale per dare valenza normativa ai contenuti della campagne (v. la “storia infinita” del divieto di Utilizzo dei sacchetti monouso non riutilizzabili. Da questo punto di vista la definizione del Programma Nazionale dei Prevenzione dei Rifiuti, che il Governo ha voluto anticipare di quasi un anno e si è impegnato a mettere a punto entro il 31.12.2012, potrebbe essere un’ottima occasione per la definizione delle intese volontarie di cui al punto precedente, in parallelo allo sviluppo di specifiche campagne