Lo scorso 22 marzo si è tenuto un evento online, organizzato da Rete Ambiente, intitolato “Discarica, un polmone verso l’economia circolare”  Il pacchetto sull’economia circolare varato da Bruxelles e recepito dall’Italia ha inciso profondamente anche sulle norme relative alle discariche, con la modifica radicale del Dlgs 36/2003 ad opera del Dlgs 121/2020 e che ora comprende anche i criteri di ammissibilità. In un’epoca di assoluta transizione, dove i rifiuti si avviano a essere risorse, è vero che la prima azione da compiere risiede nella progressiva riduzione del ricorso alla discarica. Infatti, il “decreto discariche” compie la transizione attraverso i divieti e le limitazioni di accesso e dal 2030 l’ingresso sarà molto difficile. Per questo occorre pensare alla discarica come il vero grande polmone verso l’economia circolare e non più solo come una forza oscura e imprecisa della quale aver paura. Quindi, dobbiamo imparare a usarla bene senza più abusarne fino ad arrivare gradualmente a farne a meno il più possibile. Ma non è un processo che si realizza in un giorno e anche individuare la discarica come “miniera urbana” non è così semplice. Nel corso dell’evento si è discusso del ruolo delle discariche nel contesto dell’economia circolare che, se costruite e gestite secondo le normative europee che ne disciplinano il funzionamento secondo rigorosi standard ambientali e le più moderne tecnologie, non devono più essere viste come una realtà negativa e “oscura”, ma vanno considerate come un vero “polmone” per garantire la piena transizione verso l’economia circolare, in quanto esse garantiscono lo smaltimento di frazioni non ulteriormente recuperabili e la produzione di biogas. È pertanto necessario migliorare la percezione di questo strumento il cui impiego non deve comunque essere abusato, fino ad arrivare gradualmente a costruirne il meno possibile.
La registrazione dell’evento è disponibile qui
fonte: unicircular