Da qualsiasi parte vi troviate avrete intorno a voi sagre o feste popolari, spesso (ma non sempre) con un’attenzione all’ambiente. Cerchiamo di capire come possono essere veramente “eco”feste.
In qualsiasi punto di Italia ci troviamo in questo periodo estivo siamo destinati a incontrare feste e sagre popolari.
La ricchezza dei nomi che incontriamo, (quasi) sempre legati a caratteri storici, produzioni agricole e tradizioni eno gastronomiche dei luoghi, sono l’immagine della ricchezza del nostro paese, della sua storia delle sue bio diversità.
Sono ormai parecchi gli anni da cui molti degli organizzatori dei questi eventi, spesso aiutati dagli Enti locali, cercano di diminuirne l’impatto, rendendoli il più possibile sostenibili da un punto di vista ambientale, in particolare per quanto riguarda i rifiuti prodotti.
Tra i tanti casi ne vogliamo segnalare uno che appare paradigmatico per la completezza del suo “invito alla sostenibilità”.
Il Comune di Parma, forte di una lunga tradizione di organizzazione di Eco feste, ha pubblicato, in collaborazione con l’associazione Comuni virtuosi1, un bando2 per organizzare una “eco festa”, definita “manifestazione in cui si promuovono e diffondono le buone pratiche ambientali di riduzione dei rifiuti e raccolta differenziata.”
Questo vuol dire che “Una manifestazione diviene EcoFesta se rispetta il requisito di ridurre gli impatti generati dai vari servizi di accoglienza e ristoro, attraverso l’individuazione di un responsabile interno per la raccolta dei rifiuti, e l’istituzione di apposita organizzazione finalizzata alla riduzione della produzione di rifiuti e/o al riuso e/o al riciclo”.
Si consideravano ammissibili (la scadenza era il 6 giugno) le domande per ottenere lo status di eco festa da parte di:
• Organizzazioni di volontariato ed Onlus purché iscritte nell’albo delle libere forme associative del Comune di Parma;
• Enti pubblici, Comitati di Quartiere e Parrocchie;
• Cooperative sociali;
• Altro (specificare)
che organizzino eventi (di tipo enogastronomico, ricreativo, sportivo, musicale, culturale, di animazione sociale, di valorizzazione territoriale ed ambientale) con somministrazione di cibi e bevande
Questi soggetti dovevano rifarsi all’avviso pubblico pubblicato da Comune di Parma 3 che prevede il rispetto di una serie di requisiti ambientali – alcuni “obbligatori” (su raccolta differenziata, riduzione dei rifiuti e formazione, informazione e comunicazione), altri “facoltativi” (ancora su riduzione rifiuti e formazione, informazione, comunicazione e altro, ).
Su questa base l’Amministrazione Comunale ha stabilito che potranno avvalersi del Marchio “EcoFeste Parma 2017” tutte le manifestazioni che avranno raggiunto un punteggio minimo di 25 punti, di cui almeno 22 nei criteri obbligatori e almeno 3 nei criteri facoltativi e saranno ammesse fino ad un massimo di 20 feste.
Sarà interessante valutare i risultati ottenuti nel periodo (dal 20/06/2017 al 31/12/2017) di validità del bando, che dovranno essere rendicontati, per ciò che riguarda i rifiuti, ai sensi dall’allegato 2c RENDICONTO PRODUZIONE E DIFFERENZIAZIONE RIFIUTI 4 e per ciò che riguarda le azioni di prevenzione grazie ad una lettura dell’allegato 2b RENDICONTAZIONE ECOFESTE PARMA 20175 e trasmessi al Settore Ambiente e Mobilità del Comune di Parma, entro il 29/02/2018, per la valutazione finale.
Ai soggetti ammessi vengono concessi svariati benefici di tipo economico, procedurale e comunicativo:
- Potranno utilizzare il marchio (con la dicitura “Iniziativa “EcoFeste Parma 2017”, realizzata con il supporto dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Parma e con la collaborazione con l’Associazione Comuni Virtuosi”) sui loro materiali informativi (volantini, brochure, manifesti, pubblicazioni, etc.);
- Il Comune di Parma garantirà loro una serie di benefici:
- Il pieno e gratuito supporto di Iren spa nella gestione dei rifiuti durante e nella pulizia dei luoghi, prima a dopo gli eventi
- Pubblicizzare in rete e diffondere manifesti e striscioni stradali sugli eventi;
- riconoscere il “patrocinio e i vantaggi economici” per l’esenzione della COSAP, ove previsto il suo pagamento
Ovviamente a fronte della concessione di questi vantaggi il Comuni di Parma si impegna a verificare a campione lo svolgimento delle azioni dichiarate e in caso di mancato rispetto anche solo di una degli impegni dichiarati, far decadere automaticamente i vantaggi concessi, con in sovrappiù la richiesta di pagamento dei vantaggi ottenuti e il venir meno della possibilità di partecipare alle future edizioni del progetto.
Uguale trattamento (pagamento dei benefit ottenuti ed esclusione della possibile partecipazione futura al progetto eco feste) riceveranno quei soggetti che non presenteranno la rendicontazione richiesta entro i termini stabiliti o per i quali non risulteranno ottemperati ex post i requisiti dichiarati.
In attesa dei risultati, vorrei sottolineare alcuni punti che mi sembrano rilavanti nel percorso di “messa sistema” delle “eco feste”.
- una volontarietà dell’adesione e la presenza di requisiti semplici da rispettare ma stringenti (e da documentare, pena la perdita dei benefici ottenuti) apre una contesa ambientale in cui potranno contribuire sia gli organizzatori che i partecipanti alle feste (in una logica win win)
- La concessione di vantaggi eco fiscali e comunicativi accompagnata all’appello a comportamenti ambientalmente positivi e coerenti con il sistema virtuoso di rifiuti ordinariamente proposto (nel caso di Parma RD spinta e applicazione della tariffa puntuale sulla base dei rifiuti prodotti) va privilegiata da parte dei Comuni.
- può essere un vantaggio più efficace rispetto al sostegno per finanziare acquisti di materiali (come fu in passato per stoviglie compostabili o per lavastoviglie, magari “mobili”)
- forte strutturazione iniziativa su terreno del contenimento dei suoi impatti. La definizione di un “responsabile interno per la raccolta dei rifiuti, e l’istituzione di apposita organizzazione finalizzata alla riduzione della produzione di rifiuti e/o al riuso e/o al riciclo” fa capire che l’attenzione degli organizzatori mira a sviluppare elementi di responsabilità sociale e ambientale anche attraverso momenti e attività di svago e rilassamento.
Sarà interessante valutare i risultati a febbraio.
Magari anche per capire se si sarà riusciti a far passare:
- un buon risultato complessivo di RD e recupero con avvio al riciclaggio
- almeno alcune impostazioni più “avanzate” su prevenzione e riduzione dei rifiuti (ad esempio tra i criteri “facoltativi” troviamo alcuni elementi molto significativi di prevenzione e gestione degli scarti alimentari, quali: “Prevedere modalità di asporto del cibo avanzato da parte dei partecipanti medianti idonei contenitori dotati di chiusura”, e “accordi con Associazioni di Volontariato per l’utilizzo degli eventuali avanzi di cibo” , o in assoluto importanti per la diffusione di una culturale della sostenibilità”, come “Utilizzo di acqua pubblica dell’acquedotto, come bevanda ai tavoli”.