Dentro zaini e valige , più sostanza e meno rifiuti. Consigli per viaggiare leggeri dal punto di vista mentale e ambientale, diminuendo impatti e produzione di rifiuti
Prendo spunto da una rivista on line, la bergamasca info sostenibile1, che come dice il nome da informazioni sul mondo della sostenibilità. Da un articolo di Erica Balduzzi, dall’impegnativo titolo “Nel viaggio un’occasione per riscoprirsi tra orizzonti da tracciare e limiti da superare”.
Vorrei rilevare una divaricazione tra “… fame di altrove che ha spinto i confini sempre un po’ più in là e ha avvicinato popoli, paesi e tradizioni …” e paura dell’altrui e dell’altrove che caratterizza il rapporto sempre più schizofrenico e diffuso dell’atteggiamento di noi popoli “civilizzati” nei confronti dei grandi viaggiatori del nostro tempo, i migranti.
E’ una delle contraddizioni di un mondo basato sul consumo e sulla mercificazione di cose e persone, sull’avere più che sull’essere. E che si crea “paure di perdere” i propri privilegi e le proprie sicurezze in modo spesso più immaginario che reale.
Ma torniamo al viaggio.
E’ un mondo “piccolo”, dove l’inesplorato (la frontiera che ha creato il mito del viaggio e formati i viaggiatori di un passato più o meno remoto) si è virtualmente quasi azzerato (e/o si rivolge ormai al di fuori del pianeta). Ma Erica pone un interrogativo. “È un caso che proprio in questi ultimi anni sia cresciuto il numero di persone che ha messo in discussione i modelli sociali, culturali, economici imperanti, e che l’abbia fatto proprio mettendosi in cammino? È un caso che per ritrovare un senso si guardi alla strada, alle vie del mondo?”.
Forse no, sempre ovviamente se lo guardiamo dal “nostro mondo”, mercificato, alienato, e perciò dis-umanizzante.
E allora riflettiamo sugli impatti dei nostri viaggi.
Mi limito a quelli fatti per piacere e/o per scelta.
Premettendo che quelli di studio o lavoro rientrano nelle condizioni generali delle nostre attività basilari.
E rimandano perciò ad in una contrattazione sulla loro condizioni, che possiamo fare con noi stessi e con i nostri datori di lavoro o istituti scolastici.
Non entro qui nelle scelte che riguardano queste tipologie di spostamento, se non per ricordare l’importanza che scelte/richieste/atteggiamenti che ognuna* di noi fa o assume a livello individuale hanno una enorme importanza nel determinare impatti che invece sono collettivi, se pensiamo ai gruppi di cui siamo espressione – o perché dipendenti da una stessa azienda e professionalmente impiegati in uno stesso settore o studenti di stessi istituti o università:
- tipo di mezzo (pubblico o privato e – in questo caso – gestione condivisa o meno).
- scelta dei carburanti che lo alimentano.
- scelte dei percorsi e condivisione delle presenze.
- ottimizzazione degli spostamenti, a partire dalla diffusione del telelavoro e del telestudio.
E via dicendo.
Ma quando usciamo da suole, università, fabbriche, uffici, cioè dalla quotidianità dei nostri impegni ritroviamo la libertà delle nostre esistenze.
Tra la quali ci sta la scelta di viaggiare.
L’impressione è che nel programmarli ci occupiamo poco della loro impronta ecologica.
Invece dovremmo partire dall’assunto che il modo migliore per viaggiare è lasciare tracce leggere sull’ambiente.
I consigli di Lifegate2possono essere un buon punto di partenza:
1.Scelta del mezzo di trasporto
Tenerne presenti gli impatti, in termini di emissioni (Lifegate ricorda ad es. che ogni persona che decide di prendere il treno risparmia il 76% di gas serra rispetto a chi scegli l’aereo), traffico indotto, pericolosità dei percorsi e dei momenti in cui mettersi in viaggio.
Si veda al riguardo la possibilità di “viaggiare in bicicletta”. Ormai consolidato strumento di miglioramento degli impatti nella mobilità urbana e territoriale,viene ormai sempre più di frequente presa in considerazione anche per viaggiare, dalle situazioni più facilmente governabili delle grandi piste ciclabili alle più scomode, fino a diventare estreme3.
2. Scelta strutture recettive
Sul sito web Ecobnb si trovano più di 2000 strutture ricettive eco sostenibili.
Agriturismi biologici, hotel alimentati dal vento e dal sole, B&B ecologici rendono la nostra vacanza molto più leggera sull’ambiente.
Interessanti i criteri scelti come requisiti di sostenibilità, che possiamo far nostri per le scelte da fare:
- cibo biologico o a km zero
- energia da fonti rinnovabili
- raccolta differenziata oltre l’80%
- raggiungibilità senza auto
- pannelli solari
- riduttori di flusso per il risparmio dell’acqua
- detergenti ecologici
- lampadine a basso consumo
- ri uso delle acque piovane
3. Viva la bicicletta
Privilegiare le due ruote come mezzo di spostamento, se e quando possibile.
4.Rispetto dell’ambiente
Sia che siamo in spiaggia, sia che abbiamo scelto la montagna o i borghi e le città d’arte importantissimo rispettare l’ambiente circostante. Prendersi cura dei propri rifiuti è il primo passo (v. più avanti): non buttiamoli in terra e differenziamoli. Inoltre non strappiamo fiori, non spaventiamo la fauna e rispettiamo la biodiversità.
5. I prodotti biologici
La cucina è una parta importantissima della cultura di un luogo.
Scegliere i prodotti a km zero e biologici4 non è quindi una scelta giusta per l’ambiente ma anche più sensata, perché quei prodotti fanno parte della scoperta che è il viaggio.
Fare la valigia e/o lo zaino?
Per parlare di contenuto a partire dal contenente si potrebbe semplificare dicendo che lo zaino è sostenibile, la valigia è a rischio.
Gli “imballi delle nostre vacanze” parlano delle nostra attenzione a portare il loro carico e il loro impatto dentro o fuori di noi.
Nella “comoda” (specie se con rotelle facilitatrici) valigia posso mettere il necessario e (almeno in certa misura) il superfluo, tanto dovrò solo tenerlo nel bagaglio (di auto o mezzo pubblico che sia) e trascinarlo per quello che serve.
Lo zaino me lo porto sulle spalle e loro stesse mi invitano a non sovraccaricarmi inutilmente …
Ma non bisogna essere integralisti, per cui vanno bene anche valigie o bauli per viaggi lunghi. Purchè si ragioni in termini di frugalità e uscita dall’abitudinarietà: un viaggio non è trasloco, devo portarmi quello che mi serve, non “la casa”. E in misura giusta, non eccessiva, i vestiti si possono lavare e qualcosa si compra nei luoghi visitati. Un modo di sostenere le economie locali certamente più sostenibile (e meno “coloniale”) che ricorrere a facchini e portatori quando ci si sposta.
I rifiuti da evitare e trasformare in risorsa
I rifiuti in viaggio devono essere prevenuti ed evitati.
Ecco le 10 idee per ridurre i rifiuti durante i nostri viaggi proposte da Ecobnb5, che ne ha voluto parlare in occasione delle Settimana europea sulla prevenzione dei rifiuti6
1. Evitare l’acqua in bottiglia
2. utilizzare i contenitori ermetici riutilizzabili per picnic e gite e non imballaggi a perdere per il cibo
3. affittare o prendere in prestito l’attrezzatura sportiva; ovviamente non per capi e attrezzi di uso costante e continuativo (i nostri zaini, la nostra bici, le nostre scarpe, la nostra canoa, …) ma per quella che dopo un po’ diventerebbe per noi superflua – no all’overbuyng e al consumismo vacanziero
4.fare attenzione agli acquisti
Preferiamo prodotti artigianali,equo-solidali e che possano essere usati e riutilizzati, e non quei souvenir di poco conto che nel giro di poco tempo diventano nuovi rifiuti.
5. ricordare di fare la raccolta differenziata
Secondo le modalità in uso nel contesto locale.
6 fare acquisti al mercato o dai contadini locali
Per avere avere prodotti freschi e per evitare gli imballaggi dei supermercati.
7. evitare gli sprechi di cibo
Nei ristoranti ricordando che portarsi via i resti da consumare successivamente è possibile e preferibile perché garantisce che non vadano nei rifiuti.
In Trentino con le eco vaschette offerte ai clienti si evita lo spreco di cibo di circa 55,2 kg l’anno per ogni ristorante che aderisce all’iniziativa.
Ma anche dove non vengono offerti dall’esercizio è possibile chiedere di portarsi via cibi e bevande non totalmente consumati.
8.portare con sé una borsa di tela (o di altro materiale) che consenta di non chiedere (ulteriori) imballaggi
9. fare bene la valigia
Ad es. non ricomprando ma portando con sé cose che si hanno già in casa – es. creme solari.
10. scegliere un’ospitalità eco sostenibile.
Allora se siamo pronti per partire, facciamo un pensiero all’impatto del viaggio.
Ci consentirà di partire più sereni e (anche mentalmente) leggeri.
1 http://www.infosostenibile.it/
2https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/5-consigli-per-viaggiare-sostenibile-2
3https://infosostenibile.it/notizia/se-il-mondo-si-scopre-pedalando-viaggi-e-imprese-sulle-due-ruote?utm_source=newsletter&utm_campaign=dicembre2017
4Vedasi due recenti studi su biologico e OGM – https://ecobnb.it/blog/2012/11/cibo-biologico-ogm-salute/
5 Ecobnb (https://ecobnb.it/ ) si (auto)definisce “un’avventura intrapresa per cambiare il modo di viaggiare, per far emergere, mettendole in rete, le possibilità di turismo rispettoso dell’ambiente, dell’economia e delle comunità locali.
Un atteggiamento condivisibile, ma che fatica a fare i conti anche con il nodo che “affligge” le situazioni più esposte – Venezia è in case history mondiale per eccellenza – che è quello delll’”overtourism” e dell’impatto economico e soprattutto ambientale di presenze turistiche quantitativamente eccessive sui luoghi più delicati.