Lo scorso 19 dicembre l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) ha pubblicato un focus che analizza la riscossione della Tassa sui rifiuti (Tari) – il tributo che deve assicurare la copertura integrale del costo del servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti – evidenziandone le criticità e le conseguenze sui bilanci dei Comuni. Lo studio è basato sui dati della riscossione del periodo 2016-2023.
Il Focus affronta la questione della mancata riscossione della Tari, particolarmente rilevante per i Comuni e per la solidità dei loro bilanci.
I contenuti: Dopo una breve descrizione del funzionamento della riscossione a livello locale e della disciplina della Tari, analizza la relazione tra il livello del tributo e i costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Inoltre, fornisce una quantificazione della mancata riscossione della Tari distinguendo, ove possibile, tra quella derivante dai pagamenti spontanei dei contribuenti (compliance) e quella conseguente all’attività di riscossione coattiva, individuano i fattori che influenzano l’una e l’altra. Infine, avanzando alcune considerazioni sugli effetti che questa produce sui bilanci comunali.
I dati principali
- L’analisi rileva che i costi del servizio di gestione dei rifiuti, e quindi la Tari, risultano più elevati nei Comuni del Sud e del Centro, con marcate differenze anche all’interno delle macro-aree. Influiscono i maggiori costi variabili legati alle carenze impiantistiche per il trattamento e lo smaltimento e la dimensione comunale, che incide sia sui costi fissi che su quelli variabili.
- La capacità di riscossione dei Comuni è limitata (nonostante i miglioramenti post pandemia), con una tendenza a diminuire all’aumentare della popolazione residente.
- Gli incassi complessivi nel triennio 2021-23 si attestano mediamente all’85% degli importi accertati, con una marcata differenza tra Nord (94 %), Centro (86 %) e Sud (77 %).
- La riscossione in conto residui (crediti Tari maturati negli esercizi precedenti) appare anche inferiore a quella in conto competenza o da 2 adempimento spontaneo (crediti maturati nell’anno).
- Nel 2023 la metà degli Enti locali considerati ha riscosso in conto competenza meno del 71,4 % della Tari accertata, a fronte di meno del 24,3% dello stock dei residui attivi.
- I versamenti spontanei e la capacità di recupero dei crediti tributari della Tari tendono a diminuire all’aumentare del livello del tributo, sia nei confronti intercomunali sia a livello dei singoli Enti, e della popolazione comunale, pur in presenza di un’elevata variabilità tra gli Enti di dimensione simile.
- A parità di popolazione, la riscossione in conto competenza è più bassa nei Comuni più urbanizzati.
- L’adempimento spontaneo aumenta con la qualità del servizio, la ricchezza dei contribuenti e la realizzazione di investimenti per migliorare la gestione amministrativa del tributo.
- La riscossione in conto residui, differentemente da quanto accade per quella in conto competenza, aumenta con la capacità di recupero dei crediti delle entrate da servizi, plausibilmente perché le attività di riscossione coattiva sono di solito gestite in sinergia per tutte le tipologie di entrata. Inoltre, è tanto maggiore quanto più è elevato il costo fisso del servizio dovuto alla remunerazione del capitale che, oltre alle quote di ammortamento del capitale investito, può comprendere anche l’eventuale parte relativa alla tassa non riscossa.
Dai risultati dell’analisi dell’UPB scaturiscono anche alcune considerazioni:
- Il superamento dei divari territoriali nella dotazione impiantistica delle Regioni nel Centro e nel Sud, che è tra gli degli obiettivi del PNRR, è cruciale per far sì che la Tari diventi uno strumento efficace per ridurre le quantità dei rifiuti prodotti, per rendere l’imposizione della Tari equa tra diverse aree del paese e per aumentare la capacità degli Enti locali di coprire i costi del servizio.
- La mancata riscossione di parte della Tari non permette l’integrale copertura dei costi di gestione dei rifiuti con gli introiti della tassa e spinge i Comuni – soprattutto del Sud, già caratterizzati da minori spazi finanziari e da servizi comunali mediamente deficitari – ad attingere ad altre voci di bilancio per garantire la continuità del servizio a scapito di altri.
- Tale compensazione con altre risorse, inoltre, riduce la percezione della Tari da parte delle comunità locali come una benefit tax e ne riduce l’efficacia come strumento per incentivare la riduzione della produzione di rifiuti.
- Testo integrale
- Stampa sintesi
- Comunicato stampa
- Infografica
del focus sono disponibili al seguente link https://www.upbilancio.it/focus-n-5-2024-la-tassa-sui-rifiuti-carico-fiscale-riscossione-e-implicazioni-sui-bilanci-dei-comuni/
Fonte: Ufficio Parlamentare di Bilancio