Lo storico concorso di Legambiente mantiene lo spazio assegnato alla buona gestone accanto alla raccolta differenziata, ma non lo incrementa.
Anche quest’anno è stato assegnato il premio ai “Comuni ricicloni”, con il quale da una ventina d’anni Legambiente premia i Comuni italiani più virtuosi, dapprima solo nella raccolte differenziate, poi progressivamente anche nella “buona gestione” dei rifiuti[1]
L’”indice di buona gestione”. introdotto nel 2004 è costruito con una serie di indicatori – diversamente pesati – alcuni dei quali direttamente legati alla prevenzione riduzione dei rifiuti, quali produzione pro capite e compostaggio domestico[2].
Dall’edizione dell’anno scorso (2013) è stata finalmente introdotta una categoria premiale specificatamente dedicata alla riduzione dei rifiuti: sono segnalati i Comuni “waste free”, quelli con una produzione di RUR (rifiuti urbani residui) inferiore a 75 kg/ab/a[3].
L’anno scorso si trattava di 330 Comuni, quest’anno sono 310, di questi 10 superano i 10.000 abitanti (5 nel Veneto, 3 in Toscana. 2 in Lombardia).
Questa “empasse” va superata in avanti.
Come già detto recentemente nel commentare gli esiti del premio alle aziende che hanno intrapreso il percorso verso rifiuti zero[4], la Finestra sulla prevenzione dei rifiuti è disponibile e collaborare (impegnandosi con gli interlocutori nella progettazione di una scheda e di canali specifici, anche utilizzando la sua rete di contatti) con chiunque voglia sviluppare premi e segnalazioni per le utenza domestiche come per quelle di attività, che si muovessero, anche costruendo indicatori più articolati, sul terreno della riduzione dei rifiuti.