A più di due anni di distanza dall’uscita della legge escono le Linee Guida per contenere lo spreco alimentare nelle mense.
Premessa
La finestra sulla prevenzione dei rifiuti sostenne da subito con forza importanza e potenzialità della “legge antispreco”1 – la legge 19 agosto 2016, n. 1662 .
Una norma che costituiva, tra l’altro, il primo (e a tutt’oggi unico) strumento attuativo del Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti3.
Si sottolineò, due anni fa, che “Ora l’Italia ha lo strumento per perseguire la sostenibilità sociale e ambientale e rendere circolare il ciclo del cibo. ” , rilevando peraltro che “La legge c’è (con molti pregi a qualche pecca). Spetta ai soggetti potenzialmente coinvolti renderla uno strumento efficace per ridurre i rifiuti e sostenere il welfare locale “.
Successivamente la Finestra sulla prevenzione dei rifiuti ha cercato di segnalare alcune tra le più importanti iniziative che hanno tentato di portare la lotta alla spreco alimentare con i piedi per terra, facendola passare dalle dichiarazioni agli atti concreti.
Un paio di buone e esperienze regionali di lotta allo spreco alimentare
Ad es. la Regione Lombardia si è mossa concretamente sulla lotta allo spreco alimentare, su diversi terreni.
Innanzitutto ha messo in piedi (anche come “sbocco operativo” di Expo 2015 “Nutriamo il pianeta”) una rete territoriale contro lo spreco alimentare.
Si voleva portare ad un livello più alto la sinergia tra Comuni, GDO ed Onlus impegnate nel recupero e nell’avvio al riutilizzo della eccedenze alimentari.
Se ne sono misurati gli effetti con una valutazione costi benefici della devoluzione, si sono forniti strumenti di eco fiscalità per incentivarla4.
Successivamente l’azione è stata sostenuta con iniziative nei confronti dei diversi attori delle filiera:
- è stato finanziato (e ormai interamente assegnato5) un fondo a favore delle Onlus, per aiutarle nell’acquisto di mezzi da dedicare alla raccolta dell’invenduto e al suo trasporto all’utilizzo solidale;
- è stato avviato un tavolo con Federdistribuzione per consolidare il coinvolgimento della GDO nelle reti territoriali contro lo spreco alimentare.
Manca ancora una iniziativa nei confronti del terzo soggetto (oltre e GDO e Onlus) della triangolazione che sta alla base delle reti territoriali contro lo spreco alimentare: i Comuni.
Ad essi potrebbe essere rivolta la concretizzazione delle innovative indicazioni sulle possibilità di incentivazione tariffaria presentate a Milano nel giugno 2017.
Rimandando alla nota ad esso dedicata6 per una trattazione più organica basta ricordare qui che esse possono essere lanciate da un intervento delle Regione, magari in forma di Linea Guida e con la fornitura degli elementi tecnici che ne facilitino l’applicazione.
Anche altre Regioni hanno cominciato a muoversi.
Il Veneto ad esempio il settore sociale sostiene da tempo lo sviluppo di “empori solidali”, la cui gestione avviene in riferimento e Linee Guida emanata dalla Regione.
Sono strutture che forniscono sul territorio un concreto e solidale aiuto alle fasce sociali svantaggiate, con un sostegno sia di tipo alimentare che di fornitura di altri servizi alla persona.
A partire da qui venne definito un gruppo di lavoro per lanciare la lotta allo spreco come forma di recupero solidale di cibo, mettendo insieme le competenze del settore sociale (tese ad ottimizzare l’inserimento del recupero delle eccedenze alimentari nella gestione del welfare locale) e quelle del settore ambiente (per gli aspetti di prevenzione e riduzione dei rifiuti). I convegni che ne sortirono trovarono spazio anche nella nostra rubrica 7.
Un quadro aggiornato dello sviluppo e dei risultati ottenuti dai 12 “empori solidali” del Veneto e delle migliori pratiche realizzate nei territori è reperibile dalla presentazione presentata da Arpa Veneto a Ravenna 20188.
Ci si basa su un approccio collaborativo e strutturato in grado di rivolgersi a tutta la filiera della produzione alimentare: primario, trasformazione, distribuzione, ristorazione e consumo familiare.
Vengono individuati GDO e ristorazione come comparti che presentano ampi margini di miglioramento nella riduzione degli sprechi e viene sottolineata la necessità di una sensibilizzazione del consumatore finale a tutti i livelli.
Si introducono le migliori esperienze regionali di recupero di cibo presso la ristorazione collettiva e presso la ristorazione commerciale e vengono evidenziati i primi casi di incentivazione della devoluzione attraverso riduzioni tariffarie per i donatori.
L’intesa Stato conferenza delle Regioni con gli indirizzi agli enti gestori di mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità, al fine di prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti.
Ora c’è un importante segnale a livello centrale.
La legge antispreco prevedeva (all’art. 10) che il Ministero della salute, previa intesa in sede di Conferenza Unificata, predisponesse “linee di indirizzo rivolte agli enti gestori di mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità, al fine di prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti; ”
Dopo ben due anni di consultazioni e recepimento di osservazioni (in particolare di Anci) e grazie al contributo di un Tavolo tecnico composto da rappresentanti del Ministero della salute, del coordinamento delle regioni e di esperti del settore, il 19 aprile 2018 in conferenza unificata Stato Regioni si è sancita una intesa tra il Governo, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano e gli enti locali. Sono state approvate «Linee di indirizzo rivolte agli enti gestori di mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità, al fine di prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti»9.
L’iniziativa prende le mosse dalla constatazione che si stimi che nell’UE ogni anno siano sprecate, in tutte le fasi della catena alimentare, dalla produzione al consumo, circa 100 milioni di tonnellate di cibo e che di questa il 14% sia da attribuire alla ristorazione collettiva. Si può valutare che il costo stimato per smaltire i prodotti alimentari nelle discariche ammonti a circa 143 miliardi di euro, senza contare che questo spreco ha anche un impatto su società e ambiente oltre che sull’economia.
Viene richiamata la Comunicazione della Commissione del 16 ottobre 2017 «Orientamenti dell’UE sulle donazioni alimentari», che raccomanda che siano predisposti a livello nazionale norme e/o orientamenti pertinenti sulle donazioni alimentari in modo da chiarire a tutti gli attori le disposizioni e le procedure operative esistenti a livello nazionale, ivi comprese le rispettive responsabilità dei soggetti principali, al fine di agevolare l’adempimento degli obblighi e promuovere le migliori pratiche.
Nella promessa al provvedimento si richiamano le difficoltà da superare. Considerato che le fonti della ristorazione che generano eccedenze sono molto parcellizzate sul territorio, sarebbe auspicabile costruire reti logistiche virtuose con i partner donatori, a supporto dell’attività di recupero del cibo, posto in essere da numerose organizzazioni senza scopo di lucro.
Muovendosi – dice sempre la premessa – su un’impostazione metodologica che presuppone un’azione condivisa tra i diversi attori del processo, che rappresenta il modello vincente da adottare, sia a livello micro che macro sul sistema della ristorazione collettiva.
In tal senso le regioni/province autonome potrebbero individuare quelle pratiche virtuose di recupero dei pasti già in essere, rispondenti alle indicazioni delle presenti linee guida, da porre a disposizione dei vari attori, per consentire l’attuazione di strategie vincenti.
Inoltre si fa riferimento alla nuova disciplina degli appalti pubblici, sottolineando due cose;
a) in base al decreto legislativo n. 50 del 18 aprile 2016 Nuovo Codice degli appalti10, i servizi di ristorazione scolastica, ospedaliera e assistenziale sono aggiudicati esclusivamente sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo11; in particolare l’offerta è valutata in base a criteri oggettivi, quali aspetti qualitativi, ambientali o sociali, connessi all’oggetto dell’appalto.
Con il cd. Decreto «correttivo» al Nuovo Codice degli Appalti viene introdotta, all’art. 95, in nuovo comma 10 bis che prevede, al fine di assicurare l’effettiva individuazione del miglior rapporto qualità/ prezzo, di valorizzare gli elementi qualitativi dell’offerta. A tal fine, la stazione appaltante stabilisce un tetto massimo per il punteggio economico entro il limite del 30 per cento.
Pertanto tra i criteri di aggiudicazione mediante punteggio di qualità potrà essere inserita anche la lotta allo spreco alimentare.
Per la definizione delle linee guida ci si è valsi dell’esperienza dei due principali operatori che hanno l’obiettivo di ridurre lo spreco attraverso una quotidiana attività di recupero e lo espletano attraverso l’utilizzo di un manuale di corretta prassi, approvato da Ministero della salute, che viene applicato in ogni fase del ciclo alimentare a partire dalla raccolta fino alla distribuzione: Caritas e Banco Alimentare.
Specifiche linee di indirizzo sono rivolte, rispettivamente:
- alla ristorazione ospedaliera;
- alla ristorazione scolastica;
- alla ristorazione aziendale.Ad ognuno dei tre comparti vengono dedicati;
a) una premessa introduttiva;
b) un decalogo con l’indicazione dei comportamenti da osservare (è questa la parte più interessante degli indirizzi, della quale dal testo fornito in nota 9 si consiglia un’attenta lettura);
c) una serie di indicatori, per misurare entità ed efficacia dell’intervento.
Le Linee Guida si concludono offrendo le risposte alle domande tipiche, nella sezione finale dedicata alle FAQ.
Considerazioni conclusive
La Finestra sulla prevenzione dei rifiuti è da sempre convinta che la frazione organica sia la prima da portare fuori da una destinazione a rifiuto.
Prima di tutto con iniziative che la mantengano nel ciclo di utilità, come il recupero e per destinarla ad alimentazione umana – e in subordine animale o alle diverse forme di auto compostaggio (familiare e di comunità).
In secondo luogo intercettandola – una volta divenuta scarto – per destinarla al compostaggio industriale, altrettanto importante per il ruolo di restituzione della frazione organica ala suolo in un’ottica di sostenibilità “circolare”.
Dato che nella nostra rubrica di occupiamo del primo corno del problema ho ritenuto utile segnalare i passaggi verso l’operatività che più o meno timidamente, cominciamo a registrare nel nostro paese.
Mi è parso perciò importante;
- riprendere e valutare l’evoluzione di iniziative regionali già a suo tempo segnalate. per evidenziare come quello delle Regioni, attraverso Programmi gestione (e di prevenzione) dei rifiuti e la possibilità di utilizzare elementi quali finanziamenti dedicati, Linee guida, accordi di programma tra gli attori, sia un terreno decisivo per avviare in termini operativi (con il sostegno sinergico dei settori sociale ed ambiente) una lotta allo spreco alimentare;
- mettere in luce come altrettanto importante sia il ruolo di indirizzo esercitato a livello statale. In questo senso l’intesa per facilitare il recupero delle eccedenze alimentari prodotte dalla ristorazione collettiva è un primo passo importate. Del qual sarà necessario valutare ora le capacità di innestare realmente azioni positive per trasferire un’eccedenza destinata a a rifiuto in utilità sociale nell’ambito della “ristorazione sociale” .
Salvaguardia dell’ambiente e sostegno al welfare locale hanno un’occasione per procedere insieme. Vederemo se a quanto l’azione degli attori coinvolti saprà svilupparla positivamente.
1https://www.labelab.it/dfgh987/approvata-definitivamente-la-legge-antispreco-ora-litalia-ha-lo-strumento-per-perseguire-la-sostenibilita-sociale-e-ambientale-e-rendere-circolare-il-ciclo-del-cibo/
2«Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi».
3chttp://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/comunicati/Programma%20nazionale%20prevenzione%20rifiuti.pdf
4https://www.labelab.it/dfgh987/il-lancio-delle-reti-territoriali-virtuose-contro-lo-spreco-alimentare-promosse-da-regione-lombardia-i-risultati-un-progetto-ben-radicato-e-un-possibile-punto-di-partenza/
5http://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioBando/servizi-e-informazioni/enti-e-operatori/ambiente-ed-energia/rifiuti/bando-per-la-concessione-a-enti-non-profit-di-contributi-per-acquisto-di-attrezzature-strumentali-funzionali-al-recupero-ed-alla-distribuzione-dei-prodotti-alimentari/bando-per-la-concessione-a-enti-non-profit-di-contributi-per-acquisto-di-attrezzature-strumentali-funzionali-al-recupero-ed-alla-distribuzione-dei-prodotti-alimentari
6https://www.labelab.it/dfgh987/il-lancio-delle-reti-territoriali-virtuose-contro-lo-spreco-alimentare-promosse-da-regione-lombardia-i-risultati-un-progetto-ben-radicato-e-un-possibile-punto-di-partenza/
7https://www.labelab.it/dfgh987/la-legge-contro-lo-spreco-alimentare-sta-aprendo-un-circuito-virtuoso-sul-terreno-sociale-e-ambientale/
8A cura di Stefania Tesser – Arpa Veneto file:///C:/Users/rifiu/OneDrive/gruppi%2520di%2520lavoro/Documenti/finestra%20sulla%20prevenzione%20dei%20rifiuti/2018/18.11,%20…%20LG%20prevenzione%20spreco%20alimentare%20in%20mense/Eccedenze%20alimentari%20Stefi%20_Ravenna%20maggio%202018[3548].pdf
9file:///C:/Users/rifiu/OneDrive/gruppi%2520di%2520lavoro/Documenti/finestra%20sulla%20prevenzione%20dei%20rifiuti/2018/18.11,%20…%20LG%20prevenzione%20spreco%20alimentare%20in%20mense/20181030_253-pages-151-158[3251].pdf