Con il seminario finale, tenutosi lo scorso 22 gennaio, si avvia alla conclusione il progetto life Clean Sea Life,  progetto europeo sui rifiuti marini di cui è capofila il Parco Nazionale dell’Asinara (Sassari).  In quattro anni di attività e monitoraggio sono state rimosse 112 tonnellate di spazzatura dai nostri mari, tra plastiche, mozziconi, reti e nasse. Oltre 170.000 cittadini tra subacquei, diportisti, pescatori e studenti, sono stati protagonisti insieme alle istituzioni della più grande campagna di pulizia di coste e fondali mai avvenuta in Italia, capace inoltre di ispirare normative per ridurre la pressione dei rifiuti in mare. Il progetto vuole accrescere l’attenzione del pubblico sulla quantità di rifiuti presenti in mare e sulle spiagge, mostrare in che modo ne siamo responsabili e promuovere l’impegno attivo e costante per l’ambiente. Oltre alle attività di sensibilizzazione, il progetto ha compilato una mappa evidenziando le zone dove l’accumulo di rifiuti comporta un rischio per la biodiversità. Inoltre ha identificato alcune migliori pratiche per la prevenzione e gestione dei rifiuti marini applicate a livello locale e diffuse  a livello nazionale e internazionale. Il progetto ha avuto inizio il 30 settembre 2016 e terminerà il 31 gennaio 2021. Ha messo in atto 200 attività di monitoraggio in mare e interventi su 106 spiagge, molti di citizen science, dal Tirreno all’ Adriatico.
“Un progetto di grande rilievo, ha sottolineato il ministro Costa intervenuto al convegno, perché nel campo della tutela del mare è stato il progetto Life a maggior partecipazione diffusa dei cittadini, attraversando un po’ tutte le fasce della popolazione. Vuol dire che è stato assimilato dal corpo sociale del Paese e non ha solo riguardato una nicchia di esperti. Leggo il Clean Sea LIfe in questi termini, perché ha fatto entrare l’argomento marine litter e macro plastiche in mare tra le persone comuni e questo è fondamentale per incominciare a riflettere e cambiare stile di vita”.
“Progettare, programmare per cambiare vuol dire che noi dobbiamo aiutare questo passaggio – ha spiegato Sergio Costa – ad esempio ho voluto fortemente nella legge di Stabilità mettere risorse nel vuoto a rendere: partirà in tutte le zone economiche ambientali in via sperimentale. C’è una nuova visione per cui finalmente il Governo prima e il Parlamento dopo hanno cominciato a guardare al concetto di biodiversità, tutela dei mari, tutela del territorio, tutela dell’ambiente, del clima e delle politiche energetiche, in un modo diverso e quindi mettendo al centro il cittadino senza trascurare il mondo produttivo che ha un ruolo sociale e non è solo mondo del profitto: adesso li abbiamo messi insieme”.
Inoltre sul fronte della lotta alla plastica in mare – ha continuato il ministro dell’Ambiente –  un altro tassello fondamentale è la legge Salvamare che mette al centro l’azione dei pescatori, che oggi sono considerati come dei criminali se raccolgono dei rifiuti dal mare. Con la Salvamare si prende un mondo produttivo e lo si fa diventare alleato del mare, significa finalmente annullare quel gap problematico e farlo diventare una cerniera che mette i vari soggetti interessati in condizione di cooperare per risolvere  problema come quello del marine litter e delle macro plastiche”.
Il video della giornata è disponibile qui
sito web del progetto Clean Sea Life
l comunicato stampa del ministero per l’ambiente qui 
Comunicato stampa ansa Clean Sea Life, in 4 anni rimosse 112 ton di rifiuti marini qui
Fonte: Ministero dell’Ambiente