Legambiente ha pubblicato la prima indagine nazionale “Park Litter 2018” sui rifiuti nelle aree verdi urbane realizzata nell’ambito della campagna Puliamo il Mondo dalla quale emerge che, come nel caso delle spiagge i rifiuti maggiormente presenti dispersi dall’uomo sono plastica e mozziconi.
Il campione è stato di 71 parchi pubblici, medio-piccoli, in 19 regioni italiane (manca all’appello solo la Liguria). Negli spazi verdi presi in esame sono stati effettuati 74 transetti di monitoraggio di 100m2 ciascuno, per un totale di 7.400 mq. Il campionamento si è svolto tra agosto e settembre, utilizzando 320 volontari di 41 differenti circoli o regionali dell’associazione ambientalista.
Il quadro che emerge è abbastanza critico: il 40% dei rifiuti raccolti sono legati al settore del “fumo” (come mozziconi, pacchetti di sigarette e tabacco, involucri di plastica dei pacchetti accendini) e il 29% a prodotti usa e getta, tra questi molti tappi di metallo e in plastica ma anche linguette di lattine (23%), bicchieri di plastica (13%), fazzoletti di carta (9%). L’idea del monitoraggio dei rifiuti nei parchi, spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente , nasce dall’esperienza maturata in questi anni attraverso l’indagine beach litter sulle spiagge italiane, estendendola ai rifiuti che si trovano nelle aree verdi. Il quadro che emerge conferma quanto previsto: plastica e prodotti usa e getta di plastica sono presenti non solo su molti lidi della Penisola, ma anche all’interno dei parchi cittadini.
I mozziconi di sigaretta rappresentano il 37% dei rifiuti raccolti (8.741 su 23.096 totali), seguiti da frammenti di carta (1.980, il 9%), tappi di bottiglie/linguette di lattine in metallo (1.576, il 7%) e frammenti di plastica (1.490, il 6%). La plastica si conferma il materiale più trovato: dalla spiaggia agli spazi verdi in città la regina indiscussa è sempre lei. Se nei lidi monitorati dall’associazione arriva all’80%, nei parchi la percentuale tocca il 65,8% (15.207 rifiuti di materiale in plastica, per lo più usa e getta di plastica), a seguire per il 16,7% rifiuti di carta (3.861) e per il 10% di metallo (2.301).
I rifiuti sono stati trovati principalmente sotto le panchine (nel 60% dei casi in cui è stata annotata la presenza di una zona di accumulo). Altre zone con la maggiore concentrazione dei rifiuti sono i cestini, trovati spesso strabordanti, e tra i cespugli (molto probabilmente ad opera del vento che trasporta quelli più leggeri fino ad un ostacolo). Proprio i cestini per la raccolta dei rifiuti sono presenti nel 90% dei parchi (64 su 71), ma solo nel 13% dei casi sono presenti secchi per la differenziazione dei rifiuti secondo materiali. In 7 parchi, invece, mancano completamente i cestini dell’indifferrenziato e della raccolta differenziata. Dal momento che una delle maggiori cause della dispersione dei rifiuti nell’ambiente è il vento, Legambiente durante il monitoraggio ha osservato anche la presenza o meno di chiusura o copertura dei cestini presenti: solo nel 27% dei parchi (19 su 71) è presente questa caratteristica utile a prevenire la dispersione di materiale.
Fonte: Legambiente – I dettagli dell’Indagine qui