È stato presentato a Roma il 17 febbraio primo rapporto del Comitato di Gestione degli PFU nel quale sono disponibili tutti i dati relativi al Sistema di Gestione degli PFU da demolizione nei primi due anni della sua attività. Il quadro generale che viene descritto dal documento è quello di un efficiente sistema di recupero dei Pneumatici fuori uso:

  • nel 2014 19.453 t raccolte in Italia nel 2014 (+15,9% rispetto all’anno precedente),
  • il 100% degli pneumatici, successivamente alla demolizione, sono stati destinati al riciclo.
  • Le operazioni di ritiro di PFU: sono effettuate in 1.365 autodemolitori da 29 operatori abilitati
  • I livelli di raccolta maggiori si sono ottenuti nelle regioni più popolose la dove sono maggiori anche gli autodemolitori (Lombardia (2.575 t), Campania (2.376 t) e Lazio (2.341 t).

Il report fa emergere anche la criticità ancora presente per quanto riguarda il mercato delle materie prime seconde derivanti dal trattamento dei PFU. Nonostante i possibili riutilizzi del polverino (sottofondi stradali, pavimentazioni sportive, pannelli fonoassorbenti, arredo urbano mescolato ad asfalti e cementi per migliorarne le proprietà meccaniche e decine di altri usi.) infatti, rispetto ad altri paesi europei in cui è sempre più diffuso il mercato delle materie prime seconde derivanti da PFU, in Italia stenta ancora a decollare soprattutto a causa dello scarso impiego del polverino negli asfalti.

Il report completo è disponibile nel sito del Comitato di Gestione degli Pneumatici Fuori Uso.