È stato presentato a Roma lo scorso sei dicembre lo studio annuale L’Italia del Riciclo, il rapporto promosso e realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da FISE UNICIRCULAR (l’Unione Imprese Economia Circolare). Giunto alla decima edizione l’Italia del Riciclo mette in luce i trend del settore nell’ultimo decennio ed evidenzia le principali criticità affrontate dal comparto.
In sintesi:

  • La crescita della raccolta differenziata della carta e cartone aumenta costantemente, da Nord a Sud: gli imballaggi di carta e cartone immessi al consumo nel 2018 sono pari a 4,9 Mt, mentre la raccolta comunale nel 2018 ha sfiorato le 3,4 Mt, con una resa procapite di 56,3 Kg per abitante. Tuttavia, l’ampliamento della capacità produttiva non si è sviluppato ancora pienamente in termini di economia circolare e il dato della discarica (circa 21%) resta quasi inalterato rispetto al 2007.
  • la raccolta differenziata del vetro è aumentata del 37% negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2017. Su questo fronte la criticità è dovuta a uno squilibrio tra domanda e offerta della filiera, aggravato dal peggioramento della quantità del materiale raccolto, per cui “sarebbe necessario sia migliorare la qualità del rottame sin dall’origine sia potenziare il recupero alternativo allo smaltimento in discarica
  • La filiera degli imballaggi in plastica, la cui produzione è in continuo aumento, ha registrato nel 2018 un incremento del 7%, +45% negli ultimi dieci anni. In questo settore resta tuttavia la necessità di trovare un equilibrio tra una raccolta che continua a crescere e potenzialità di riciclo occorre limitare le plastiche monouso, migliorarne la riciclabilità, arrivare al 90% di raccolta differenziata delle bottiglie in plastica nel 2029 e del 30% delle bottiglie in PET entro il 2030.
  • Per quanto riguarda l’organico, cresciuto incessantemente dal 1993, le criticità restano la mancata introduzione di questa raccolta in alcune zone del paese e il mancato sviluppo di un’adeguata rete impiantistica, un ostacolo allo sviluppo del settore.

All’interno del Rapporto, un ulteriore studio (svolto da Ecocerved) permette di quantificare i rifiuti effettivamente trasformati in materie prime seconde (MPS), in modo da valutare il contributo del settore rifiuti ad una reale economia circolare, attraverso la sua integrazione con l’industria manifatturiera. Nel 2017 (ultimi dati), le 1.200 imprese dell’industria del riciclo che producono materie prime secondarie hanno trattato 18 milioni di tonnellate di carta, vetro, plastica, legno, gomma e organico (+15% rispetto al 2014), con conseguente aumento della produzione di materiali secondari (12 milioni di tonnellate di materie prime seconde per l’industria, +14%).
Il rapporto  è disponibile  qui.
Fonte: COREPLA