Skip to content
  • Tutti gli articoli
    • Rifiuti
    • Acqua
    • Energia
    • Aria
    • Bonifiche
    • Mobilità
  • Servizi
    • Ciclo integrato dei rifiuti
    • Bonifiche
    • Energia
    • Ciclo dell’acqua e dei sedimenti
    • Altri servizi
    • Progetti innovativi
  • Eventi
  • NOTIZIE
  • Network
  • Chi siamo
    • Il Team
    • La storia
  • Contatti

  • rifiuti
  • acqua
  • energia
  • aria
  • bonifiche
  • mobilità
Rifiuti
29/03/2023

Prima dei grandi eventi sportivi si parla di sostenibilità –ma il giudizio va dato sull’impatto ambientale generale e sui riflessi sul territorio

Verso i mondiali di sci Cortina 2021 e le olimpiadi invernali Milano Cortina 2026: si può coinvolgere al popolazione e lavorare sul patrimonio boschivo devastato dalla tempesta Vaia?


Mi sono posto il problema di come inaugurare il secondo decennio di attività della Finestra sulla prevenzione dei rifiuti (la prima uscita è del 9 febbraio 2010; i primi dieci anni sono passati, quindi “sotto con i secondi” …).

Come frequentatore attivo della Dolomiti, dove passo parti importanti del mio tempo libero, sia d‘estate che d’inverno mi sono posto il problema di come evitare che i due eventi che segneranno la storia di Cortina nel decennio assestino un brutto colpo ad un territorio che ancora, malgrado alcune evidenti ferite, conserva una capacità di resistenza all’azione distruttiva del turismo.

Un territorio che offre natura e possibilità di attività all’aperto in un ambiente di incomparabile bellezza e suggestione (solo per fare un esempio, penso alla fiabesca notte appena passata sabato 11 gennaio 2020 con la scialpinistica al chiaro di luna a f.lla Giau1 …).

Ma anche in grado di proporre ad abitanti e turisti un’offerta culturale che sa legarsi alla tradizione a storia locale.

Per fare un esempio, più che alla stanche presentazioni letterarie delle Cortina di agosto (pure ambientalmente inoffensive, se non per la Co2 immessa dalle auto che richiamano) penso a iniziativa come la stagione concertistica itinerante dell’Associazione Organi Storici Cadore Dolomiti2.

Da più di un quarto dei secolo essa organizza una ventina di date che nella stagione estiva consentono a locali e turisti di ascoltare i migliori organari suonare organi storici nelle chiese della zona.

Non mi soffermerò tanto sui dati ambientali dell’organizzazione dei grandi eventi, anche sportivi.

Si pensi ad esempio alle promesse sentite ad ogni Olimpiade contenimento delle emissioni e della produzione di rifiuti rispetto a :

  • realizzazione dei nuovi impianti e manutenzione di quelli esistenti;
  • definizione dell’ospitalità e della logistica di accoglienza;
  • effetti sul territorio, a partire dall’organizzazione dei trasporti e dagli effetti sull’uso del patrimonio naturale ed edilizio.

Senza entrare nel merito, dico solo che sarebbe il caso venisse definito un organismo di alto livello, “terzo” rispetto agli interessi in gioco (quelli sportivi, ma anche quelli commerciali, immobiliari e in generale economici) con l’incarico garantire la compatibilità degli interventi e monitorarne (prima, durante e dopo l’evento) gli impatti sul territorio.

Capace di dire la sua non solo ex post, ma prima che essi vengano messi in a atto.

Mi sembra utile richiamare invece l’attenzione su due proposte che potrebbero segnare un atteggiamento non colonialistico ma rispettoso di popolazione e territorio da parte degli organizzatori di Mondiali 2021 e Olimpiadi invernali 2026.

Il primo riguarda la possibilità di prevedere forme di partecipazione da parte di popolazione e cultura ambientalista per evitare danni e compromissioni di un territorio che – giova ricordarlo – è “patrimonio Unesco dell’umanità”.

Una consulta popolare e ambientalista per rendere verdi Mondiali di sci 2021 e olimpiadi invernali 2026 (a Cortina e nella montagna veneta, con qualche ricaduta su Milano)sembra un’idea interessante,

Da costruire con la partecipazione di Comuni e Comunità montana, ma anche rendendo effettiva la partecipazione popolare attraverso il coinvolgimento della secolare tradizione conservativa delle regole ampezzane (e delle magnifiche Comunità del Cadore e delle val di Fiemme).

E con la presenza delle associazioni ambientaliste più significative, a partire da quella che maggiormente difende l’integrità delle terre alte – Mountain Wilderness.

Si potrebbe ancora arrivare in tempo, se si avviasse la costruzione e la definizione di compiti e ruoli di un organismo capace di un’autorevole sguardo che dia voce all’ambiente e agli abitanti (intesi non solo come residenti ma come tutt* coloro che si prendono cura del territorio montano).

Il secondo è saper mettere in campo un gesto “forte” in questa direzione.

I due eventi potrebbero federarsi per indire e finanziare un concorso per raccogliere idee delle migliori forze della scienza e della gestione forestale sul tema “come far tornare a vivere il patrimonio boschivo delle terre colpite dalla tempesta Vaia” e soprattutto finanziare la gestione degli interventi che ne scaturiranno, aggiungendosi a e coordinandosi con gli interventi in atto da parte delle istituzioni-

Sarebbe un gesto concreto per far capire che non si vuole passare devastando, ma restare rafforzando il patrimonio ambientale e naturale della montagna, così duramente colpita da un cambiamento climatico che nasce in città e in pianura ma ha colpito duramente anche nelle terre alte.

Ci potrebbero essere due orizzonti temporali:

  1. arrivare per i mondiali del 2021 (che sono alla porte) a definire un piano di ripristino o riforestazione e prevenzione dei danni, identificare le risorse e far “partire i primi lavori”;
  2. sostenerne la realizzazione (con una staffetta tra quelli dei due eventi) e monitorarne le azioni (in collaborazione con l’organismo scientifico terzo e la consulta popolare e di cui sopra), con l’impegno a concludere per il 2026 l’opera di riforestazione e/o mantenimento forestale;
  3. arrivare al 2026 alla sua conclusione e a concludere positivamente l’impegno -assunto nel h2020 – “lo sport aiuta la montagna” .

PS “Ultima ora”

Poco più di una mese fa – il 12 dicembre 2019 – anche l’alpinismo è diventato patrimonio mondiale dell’umanità3. E mi sembra che quanto proposto qui vada in questo senso.

Non credo sia per caso che, nel commentare questo importantissimo riconoscimento, il Presidente del CAI nel suo editoriale del numero di gennaio 2020 della rivista del sodalizio4, lo mette in relazione alla difesa di quella che chiama “montanità”.

Intesa come “dimensione abitata o potenzialmente abitabile della montagne e delle loro specificità”, da difendere anche con le opportune “specifiche misure di salvaguardia”.

1 http://thetop.it/index.php?page=view_abs&n_abs=29126&visto=yes

2 https://www.facebook.com/pg/organincadoredolomiti/events/?ref=page_internal

3 https://www.planetmountain.com/it/notizie/alpinismo/alpinismo-patrimonio-culturale-e-immateriale-dell-umanita-unesco-il-parere-di-reinhold-messner.html

4 “Il nuovo anno tra “alpinismo” e “montanità” di Vincenzi Torti su Montagne 360° – la rivista del Club Alpino Italiano – gennaio 2020

Iscriviti alla newsletter

Tutti gli aggiornamenti dell'economia circolare direttamente nella tua mail.


    Potrebbero interessarti anche...

    • Rifiuti
      16/01/2020

      Promemoria: dal 1° gennaio 2020 nuovi Contributi Ambientali per carta, plastica e legno

      In un comunicato stampa CONAI ricorda alle aziende Consorziate  lo scorso luglio ha deliberato una rimodulazione del contributo ambientale per gli imballaggi in carta, plastica e legno che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2020.

      Leggi


    • Rifiuti
      07/02/2020

      Presentato il Rapporto “I flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia”

      E’ stato illustrato lo scorso 22 gennaio a Roma, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il Rapporto “I Flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia”, che illustra l’attività svolta dall’Osservatorio e dalla piattaforma CambioPulito nel contrastare le pratiche…

      Leggi


    • Rifiuti
      16/01/2020

      Costa emiliano-romagnola. Approvati 5 progetti per la raccolta dei rifiuti dal mare da parte dei pescatori

      Con lo scopo di tutelare e salvaguardare gli ecosistemi marini della costa emiliano-romagnola da un lato e la necessità di garantire una elevata qualità del prodotto locale al consumatore dall’altro, il FLAG Costa dell’Emilia-Romagna, sotto la guida di DELTA 2000,…

      Leggi


    Newsletter

    Tutti gli aggiornamenti su ambiente energia rifiuti ed eventi, direttamente nella tua mail.

      Labelab Srl P.IVA 02151361207
      Sede legale e operativa: Via Masini 12, 40126 Bologna (BO) | Via Anastagi 25, 48121 Ravenna (RA)

      Sito protetto da reCAPTCHA by Google
      Privacy - Termini

      • Home
      • Chi siamo
      • Contatti

      Cookie - Privacy