E’ stato presentato nei giorni scorsi il Rapporto nazionale sul Riutilizzo – settima edizione– quest’anno il titolo è “Sulle tracce degli scenari futuri” per evidenziare le maggiormente le novità normative e di mercato che sono destinate a trasformare profondamente il volto del riutilizzo e del settore dell’usato. Il Rapporto include capitoli e paragrafi di aggiornamento normativo, panoramiche su dimensioni, caratteristiche e tendenze del mercato, focus su solidarietà, responsabilità estesa del produttore, abiti usati e centri di riuso, interventi di esperti e interviste ai maggiori player del settore. Durante la presentazione gli autori hanno illustrato i punti chiave del Rapporto e discusso con esperti e rappresentanti istituzionali.
Il Rapporto Nazionale sul Riutilizzo è stato realizzato dall’Osservatorio del Riutilizzo di Occhio del Riciclone Italia ONLUS in collaborazione con Rete ONU e Labelab Srl.


I principali dati:

  • In un arco di osservazione di 4 anni il fatturato dei negozi dell’usato conto terzi mostra una crescita del 17% superando la soglia dei 400 milioni di euro, cifra che raddoppia se si considera il venduto globale.
  • Le piattaforme di annuncistica, ossia l’usato online, nello stesso periodo hanno avuto una crescita di fatturato di circa il 15% che ha portato il fatturato globale del comparto a 230 milioni di euro annui, ai quali però corrispondono alcuni miliardi in termini di transazioni tra privati; ma l’online, spesso visto come il futuro del riutilizzo, deve ancora dimostrare di poter raggiungere una sostenibilità economica.
  • Il settore dell’ambulantato, che conta decine di migliaia di addetti, rimane stabile su fatturati stimabili in 950 milioni annui. 
  • Il settore indumenti usati è invece in contro tendenza: crescono le tonnellate raccolte + 22% in 4 anni, si contraggono i fatturati -13%; i maggiori costi e i minori ricavi rompono inevitabilmente i punti di equilibrio economici rendendo indispensabile, per la sopravvivenza del comparto, l’introduzione di efficaci regimi di Responsabilità Estesa del Produttore che vincolino i produttori a finanziare le filiere del recupero.
  • L’exploit maggiore, in un prossimo futuro, potrebbe derivare dalla preparazione per il riutilizzo, ossia il recupero dei rifiuti riutilizzabili. L’Osservatorio del Riutilizzo ha stimato che tra questi ultimi, quelli che potrebbero essere immediatamente reimmessi in circolazione senza interventi di riparazione o ricondizionamento, e con un buon prezzo di mercato, ammontano a 600.000 tonnellate annue e hanno un valore finale annuo pari a un miliardo e seicento milioni di euro.

Il rapporto è disponibile qui
Il video dell’evento è disponibile qui
Fonte: Rete ONU e Labelab