È stata presentata a Roma lo scorso 6 luglio la quindicesima edizione del Rapporto Rifiuti Speciali. Scopo del rapporto è fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.

  • Il Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2016 fornisce i dati, all’anno 2014, sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale, regionale e provinciale, e sull’import/export. Dal rapporto emerge in sintesi che:
  • I rifiuti speciali prodotti in Italia sono oltre quattro volte superiori a quelli urbani (circa 130,6 milioni di tonnellate di “speciali” a fronte di 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani;
  • L’ aumento nella produzione totale è consistente ed è pari al + 5% tra 2013 e 2014 (oltre 6,1 milioni di tonnellate) prevalentemente rifiuti speciali non pericolosi da operazioni di costruzione e demolizione e da quelli derivanti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue;
  • I rifiuti speciali pericolosi, invece, si mantengono sostanzialmente stabili (+0,3%);
  • I maggiori produttori di rifiuti speciali sono le attività di costruzione e demolizione (39,7%), a cui seguono le attività legate al trattamento dei rifiuti e al risanamento ambientale (27,4%), il settore manifatturiero (20,5%), quello dei servizi, commercio e trasporti (5%), il settore dell’acqua e reti fognarie (3,5%), quello dell’energia, gas, vapore e aria (2,5%);
  • I maggiori produttori di rifiuti speciali pericolosi, sono il settore manifatturiero (39%), seguito dal trattamento dei rifiuti e attività di risanamento ambientale (29,9%) e dal settore dei servizi, del commercio e del trasporto (20,7%).
  • Nel 2014 in Italia sono stati gestiti (riciclati, smaltiti, ecc.) più rifiuti speciali di quelli prodotti (133,8 milioni di tonnellate a fronte di una produzione di 130,5;
  • Il recupero di materia da rifiuti speciali si conferma la forma di gestione più utilizzata (62,4%).
  • Si registra una lieve diminuzione nell’utilizzo dei rifiuti speciali per produrre energia (-4,7% rispetto al 2013). Sono 2,1 milioni di tonnellate quelli avviati a recupero energetico quasi esclusivamente rifiuti no pericolosi;
  • Sono 7 le regioni italiane che trasformano i rifiuti speciali in energia: Lombardia (23,3% del totale), Emilia Romagna (15,7%), Piemonte con (10,7%), Veneto (8,0%), Umbria (7,2%), Puglia (7,1%), Friuli Venezia Giulia (6,5%) per un totale nazionale del 78,5%). Gli impianti di incenerimento in esercizio nel 2014 che hanno trattato rifiuti speciali sono stati 85 (43 destinati principalmente al trattamento di rifiuti urbani) localizzati prevalentemente al Nord (51), al Centro sono presenti 11 impianti, al Sud 23.
  • Diminuiscono le discariche di rifiuti speciali (passando da 404 a 392) con alcuni medio piccoli impianti non operativi solo in modo temporaneo. La maggior parte delle discariche è localizzata al Nord con 228 impianti, 58 al Centro e 106 al Sud;
  • Nonostante diminuisca il numero di discariche, cresce la quantità smaltita a livello nazionale: 11,4 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, con un aumento di 460 mila tonnellate rispetto al 2013, pari a +4,2%. La crescita è maggiore a Nord (+6,1%) e al Centro (+4,8%), mentre scendono al Sud (- 1,1%). L’88,9% dei rifiuti totali sono non pericolosi (10,1 milioni di tonnellate) e il restante 11,1% sono rifiuti pericolosi (1,3 milioni di tonnellate). 
  • Diminuisce la quantità di rifiuti speciali esportata del 4,7% passando da 3,4 a 3,2 milioni di tonnellate. I paesi di destinazione sono prevalentemente Germania (27,7% rifiuti pericolosi), Cina (carta e cartone da trattamento rifiuti) e Grecia (ceneri leggere di carbone” destinate ai cementifici).
  • Aumentano i rifiuti speciali importati circa 6,2 milioni di tonnellate che corrispondono ad un aumento del 7,6% rispetto al 2013.

Il Report esegue un breve approfondimento per alcune categorie:

  • I Pneumatici fuori uso: in Italia ne sono state prodotte circa 426 mila tonnellate di queste, circa 365 mila tonnellate sono state gestite in Italia e oltre 125 mila tonnellate sono state esportate in altri Paesi prevalentemente Germania e Corea. La Germania che esegue trattamenti di recupero di materia, la Corea invece ne ricava energia. Le 365 mila tonnellate gestite in Italia vengono per il 70,4% avviate a recupero di materia, il 9,5% a recupero energetico, il 16% rimane in giacenza.
  • L’Amianto: calano le demolizioni di cemento amianto I rifiuti contenenti amianto, costituiti prevalentemente da cemento amianto, sono smaltiti in 22 impianti di discarica nazionali. Nel 2014, la quantità prodotta è pari a 340 mila tonnellate.
  • I Veicoli fuori uso: la quantità recuperata è stabile ma lontana dal i rifiuti, target del riuso (95%) fissato per il 1 gennaio 2015 . I veicoli fuori uso vengono trattati in 1.510 impianti operativi prevalentemente a Nord (44% del totale) e al Sud (37%), al Centro (19%).

Sono disponibili online nel sito web ISPRA al seguente link: programma e video del convegno di presentazione, comunicato stampa di ISPRA e il Rapporto rifiuti speciali.