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Rifiuti
27/10/2025

Verso la Settimana Europa per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), quest'anno incentrata sulla de-materializzazione. Si svolge tra sabato 21 e domenica 29 novembre

Ci siamo quasi. E anche quest’anno il nostro paese è al top in Europa per numero di iniziative ammesse, ben distribuite su tutto il paese.

Riprendo il “lancio” di una precedente Finestra …[1] per tirare la volata all’iniziativa che chiama  pubbliche amministrazioni, associazioni e organizzazioni no profit, scuole, università, imprese, associazioni di categoria e cittadini a presentare le “buone pratiche”attivate in tema di prevenzione dei rifiuti. A Eco mondo a Rimini il novembre è stata presentata l’edizione 2015[2], dando riscontro dell’andamento delle adesioni.

Nata all’interno si un programma LIFE+, la European Week for Waste Reduction (EWWR, in Italia acronimizzata in SERR – Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti) è giunta ormai alla ottava edizione.  Si avvale del sostegno della Commissione Europea e rappresenta la principale e più ampia campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini europei circa l’impatto della produzione di rifiuti sull’ambiente.

Oltre all’alto patrocinio del Parlamento europeo, in Italia gode del contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di CONAI e dei sei Consorzi di Filiera: CIAL, COMIECO, COREPLA, COREVE, RICREA e RILEGNO.

I Media Partner della SERR 2015 – oltre ai partner tecnici Eco dalle Città, eHabitat e Envi.info – sono La Stampa Tuttogreen, Greenme.it, Altreconomia, La nuova Ecologia, L’Ambiente, EcoNews, Greenreport.it, Rinnovabili.it, LabeLab, NonSoloAmbiente, Regioni&Ambiente, GSA Igiene Urbana, Il Verde Editoriale, RisorsaRifiuti.it, E-gazette, AlternativaSostenibile.it e Verdecologia.

Ogni anno la SERR si incentra su un “tema” per lanciare lo sviluppo di azioni su uno specifico aspetto della prevenzione e riduzione dei rifiuti.

L’anno scorso questo tema era lo “spreco alimentare”, quest’anno è stata proposta la dematerializzazione.

Il termine è stato opportunamente definito dagli organizzatori – in modo più largo del più ristretto uso come sostituzione di un supporto cartaceo con uno digitale[3] –  come “la riduzione o l’eliminazione dell’uso di materiali nello svolgimento di una funzione, nell’erogazione di un servizio, e/o la sostituzione di un bene con un servizio”.

“Dematerializzazione” significa infatti usare meno materiali, o nessun materiale, per fornire all’utente le stesse funzionalità.

Sono stai resi disponili approfondimenti, volti a chiarire quanto più possibile il significato di questo termine e a esemplificarne delle possibili applicazioni[4], nei sue due aspetti – passare dai prodotti ai servizi e migliorare l’uso dei materiali.

Sono state messe a punto specifiche attività legate al “fare di più con meno” . schede illustrative   contenenti suggerimenti su come preparare e attuare l’azione, nonché una raccolta di esempi su:

  • Laboratorio di ecodesign
  • Concorso di ecodesign
  • Economia condivisa: creazione di una rete di condivisione
  • Campagna sui regali dematerializzati
  • Laboratorio di riduzione dei rifiuti
  • Riduzione dei rifiuti cartacei
  • Laboratorio di riduzione dei rifiuti di imballaggio
  • Fiera/Caffè/Laboratorio della riparazione
  • Mercatino del riuso/Mercatino delle pulci
  • Swap party: evento di scambio e riuso
  • Riuso creativo

Anche per il 2015, l’Italia si è confermata al top[5] in Europa per numero di azioni approvate -ben 5.286.  Le azioni sono distribuite su tutto il territorio nazionale, ma si possono segnalare le Regioni con in maggior numero di ammissioni: Lombardia (19%), Piemonte (10%), Veneto (10%), Lazio (9%), Campania ed Emilia Romagna (8%).

Aumenta in modo evidente l’impegno di singoli cittadini, le P.A. confermano il loro impegno (con sempre più iniziative nelle scuole).

Sempre più spesso accanto ad iniziative “spot” ne troviamo di strutturate,  avviate da mesi o addirittura da anni da importanti soggetti dell’imprenditoria o del mondo delle istituzioni, che nella SERR trovano un trampolino di lancio o una cassa di risonanza per rendere visibile o sviluppare  il proprio impegno.

Le azioni sono state proposte dalle seguenti tipologie di action developer:

  1. Pubbliche Amministrazioni 42,5%
  2. Associazioni 27%
  3. Imprese 13%
  4. Scuole 8%
  5. Cittadini 8%
  6. Altro 1,5%.

Il tema di quest’anno, la dematerializzazione, ha riscontrato l’adesione di circa il 98% delle azioni approvate.

Fra le tematiche delle azioni approvate, la quasi totalità ha a che vedere con la prevenzione e la riduzione dei rifiuti a monte, in coerenza con la gerarchia europea di gestione rifiuti.

Inoltre un’azione su dieci affronta anche la tematica del riutilizzo e una su venti ha a che fare con la raccolta differenziata.

Vorrei segnalare alcuni dati che mi sembrano preannunciare una edizione molto interessante:

  1. il coinvolgimento di importanti gruppi o catene, che non apportano solo contributi singoli, ma di rete. Penso ad esempio a  Intesa San Paolo, che realizzerà azioni in tutte le sue filiali, o a Simply Market e Auchan, che in tutti i loro punti vendita sensibilizzeranno i clienti tramite un’applicazione dedicata all’alimentazione consapevole e una campagna di informazione sui LED. O al Mercatino[6], che coinvolgerà tutta la catena di punti vendita in Italia comunicando anche i risultati raggiunti in termini di riduzione dei rifiuti, mentre il Gruppo Leotron coinvolgerà i suoi Baby Bazar e Mercatopoli e organizzerà azioni focalizzandosi sulla dematerializzazione dei documenti cartacei.
  2. La sperimentazione, anche da parte di un buon numero (86) di action developer italiani e su diverse azioni (163) , di una novità proposta dai partner europei del progetto: la messa a punto di Targeted Communication Toolkits, vale e dire di strumenti comunicativi dedicati, resi disponibili in rete[7].  Si tratta di  kit pensati per aiutare lo sviluppo delle azioni da parte di diverse categorie di proponenti I kit contengono  linee guida per realizzare specifiche azioni, schede informative dettagliate su come organizzarle e strumenti quali p
    oster, adesivi, volantini e brochure,

Restano da ricordare gli organizzatori, che in Italia sono riuniti in un  Comitato promotore nazionale composto da: CNI Unesco come invitato permanente, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Utilitalia, ANCI, Città Metropolitana di Torino, Città Metropolitana di Roma Capitale, Legambiente, AICA, E.R.I.C.A. Soc. Coop. ed Eco dalle Città.

E, naturalmente, offrire un riferimento per qualsiasi informazione.

Si può visitare il sito www.menorifiuti.org.

 



[1]    http://www.rifiutilab.it/dettaglio_doc.asp?id=4408&menuindex=

[2]    http://www.envi.info/blog/2015/11/09/presentata-la-serr2015-a-ecomondo/

[3]    http://dizionarioitaliano.it/dematerializzazione/, http://www.sapere.it/sapere/dizionari/dizionari/Italiano/D/DE/dematerializzazione.html, https://it.wikipedia.org/wiki/Dematerializzazione

[4]    http://www.ewwr.eu/it/support/prevention-thematic-days-2015

[5]    http://www.envi.info/blog/2015/11/18/italia-ancora-al-top-nella-serr-2015-sono-5286-le-azioni-approvate/

[6]    Cui è stata dedicata l’ultima Finestra sulla prevenzione dei rifiuti  v. link

[7]    http://www.ewwr.eu/it/support/targeted-communication-toolkits

 

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