È stato pubblicato il  rapporto ISPRA “Gli indicatori del clima in Italia nel 2019”, che illustra l’andamento del clima nel corso del 2019 e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia, si basa su una grande mole di dati e indicatori climatici, derivati in gran parte dal Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale realizzato dall’ISPRA in collaborazione con gli organismi titolari delle principali reti di osservazione presenti in Italia. Le informazioni di sintesi sono poi trasmesse all’OrganizzazioneMeteorologica Mondiale e contribuiscono a comporre il quadro conoscitivo sullo stato e sull’evoluzione del clima a scala globale.
Il 2019 si colloca al terzo posto fra gli anni più caldi dal 1961, con un picco di anomalia nel mese di giugno: +4.25°C al Nord, +4.0°C al Centro, +3.27°C al Sud e Isole. Il caldo è stato particolarmente intenso tra il 26 e il 29 giugno, quando sono stati registrati nuovi record assoluti di temperatura in diverse località del nord-ovest e del settore alpino, con punte di 40°C in pianura e 35-36°C a circa 1000 m di quota.
Il 2019, con +1.56°C, è stato il 23° anno consecutivo con anomalia positiva di temperatura rispetto al valore climatologico di riferimento 1961-1990; otto dei dieci anni più caldi della serie storica sono stati registrati dal 2011 in poi, con anomalie comprese tra +1.26 e +1.71°C. Ad eccezione di gennaio e maggio, che hanno registrato anomalie negative (rispettivamente di -0.58°C e -1.49°C), in tutti i mesi la temperatura media nazionale è stata nettamente superiore alla media, con un picco di +3.82°C a giugno e anomalie superiori a +2°C ad agosto (+2.60°C), dicembre (+2.24°C), luglio (+2.22°C), marzo e ottobre.
Il rapporto è disponibile qui.
Fonte: ISPRA