Dopo la premiazione a Capannori, un contributo della Finestra sulla prevenzione dei rifiuti su come allargare e rendere permanente la segnalazione della aziende virtuose che prevengono e riducono i rifiuti.
Oltre a quello “ufficiale” per ciclisti (organizzato dalla Gazzetta delle sport) esiste anche un “Giro d’Italia delle buone pratiche a Rifiuti zero”, (http://zerowasteitaly.blogspot.it/2014/04/il-giro-ditalia-delle-buone-pratiche.html).
Lo hanno promosso Zero Waste Italy e Comune di Capannori (LU), in collaborazione con il Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori, Ambiente e Futuro per Rifiuti Zero, Rete Rifiuti Zero Lombardia, Rifiuti Zero Torino, Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte, Rifiuti Zero Firenze, Zero Waste Lazio, Zero Waste Viterbo, Zero Waste Campania, Rifiuti Zero Sicilia, Comitato promotore nazionale legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero e Anpas Nazionale.
Dal 22 maggio al 22 giugno di quest’anno il biker Danilo Boni, in sella alla bicicletta elettrica Frisbee, ha attraversato l’Italia dal nord al sud fermandosi in 11 tappe per consegnare la nomination a 18 imprese e start up innovativi scelti per partecipare ad un evento di premiazione finale.
La giuria (formata da Rossano Ercolini, Enzo Favoino, Patrizia Lo Sciuto, Patrizia Pappalardo, Franco Matrone, Danilo Boni) ha selezionato e premiato un gruppo di aziende che perseguono una “produzione pulita” secondo la strategia della responsabilità estesa del produttore[1] .
Sono state scelte imprese che s’impegnano nei loro processi di produzione sia nell’organizzazione del sistema di gestione dei rifiuti che nell’accettazione dei prodotti restituiti e dei rifiuti che restano dopo il loro utilizzo.
Le tappe del Giro – che sono state accompagnate da incontri e conferenze con il Paul Connett[2], Rossano Ercolini [3] ed Enzo Favoino[4] – si sono svolte a: Milano (27 maggio), Bolzano (31 maggio), Este-PD (2-3 giugno), Marzabotto-BO (4-5 maggio), Firenze (6-7 giugno), Greve in Chianti-FI (8 giugno), Montefiascone-VT (10 giugno), Roma (12-13 giugno), Napoli (15 giugno), Sorrento (16-17 giugno), Capannori-LU (20-21-22 giugno).
Sono le sedi dove operano le aziende e si realizzano i 18 progetti che sono risultati vincitori:
Ragioniamo con i piedi (Astorfkex EstePD Mantava – http://www.ragioniamoconipiedi.it/ ); Azienda biologica Tre Botti (Castiglione in Teverina (VT) – http://www.trebotti.it/it/ ) ; Biodistretto, Greve in Chianti (FI) – http://biodistretto.net/index.php/9-biodistretti-aiab/6-biodistretto-toscana-greve-in-chianti; Brevetto compresse di caffè porzionato dell’ Ing. Paolo Belloli, Bologna; Carlsberg Italia, Milano (http://www.varesereport.it/2014/04/18/roma-alla-carlsberg-italia-assegnato-il-premio-imprese-ambiente/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=roma-alla-carlsberg-italia-assegnato-il-premio-imprese-ambiente ); Consorzio Biella The Wool Company, Biella http://www.biellathewoolcompany.it/dnn/ ; Dismeco, Marzabotto (BO- http://www.dismeco.it/); Ecobimbi, Genova (http://www.ecobimbi.com/); Effecorta, Milano, Prato e Capannori (http://www.effecorta.it/ ), Funghi Espresso, Capannori/Napoli (http://www.rifiutizerocapannori.it/rifiutizero/funghi-espresso-dal-caffe-alle-proteine/ ); Conca Park Hotel, Sorrento (NA – http://www.concapark.com/it/); Hotel e ristorante alla campagna, S. Giovanni Lupatoto (VR – http://www.hotelallacampagna.com/progetto-rifiuti-zero.html); Royal Continental Hotel, Napoli (http://www.royalgroup.it/royalcontinental/default-it.html); Progetto Lavanda-Cooperativa Eta Beta, Bologna (http://www.etabeta.coop/adon.pl?act=doc&doc=10); Rete O.N.U. (organizzazione nazionale dell’usato), Roma (http://www.reteonu.it/); Progetto Daccapo, Capannori/Lucca (http://www.comune.capannori.lu.it/categorie/tags/daccapo); Ri.Technor.R, Occhiobello (RO); S.E.S.A., Este (PD – http://www.sesaeste.it/ ).
E’ stato inoltre dichiarato “Zero Waster” dell’anno Antonino Esposito, per l’originalità, la competenza e la tenacia nella promozione e coordinamento del progetto “Hotel & Ristoranti Rifiuti Zero” (https://www.facebook.com/ZeroWasteCampania ).
La premiazione si è svolta al termine di una 3 giorni di lavori a Capannori (LU), durante i quali si sono svolti anche workshop su “I progetti Rifiuti Zero nella scuola” e “Rifiuti Zero e Arte” e l’assemblea nazionale di Zero Waste Italy.
Si è trattato di un momento importantissimo sulla strada della strategia Rifiuti zero, perché coerentemente allo sviluppo del suo 9° passo (quello che affronta gli “errori di progettazione”[5] v. http://www.rifiutizerocapannori.it/rifiutizero/dieci-passi-verso-rifiuti-zero/ ) si è affrontato il nodo di una produzione che ottimizzi l’uso di risorse energetiche e materiche come precondizone per la prevenzione e la minimizzazione dei rifiuti.
E’ il terreno sul quale questa rubrica cerca di muoversi da sempre – e per il quale nell’ultima fase abbiamo dedicato tanto spazio alla dinamiche messe (o che si potrebbe mettere) in moto con la definizione del Programma Nazionale di Prevenzione Rifiuti. Se la sua gestione sarà all’altezza e saprà coinvolgere nel modo migliore i livelli regionali e locali.
Nell’incontro che abbiamo dedicato alla sua “faticosa partenza” a Ravenna 2014 (http://www.rifiutilab.it/dettaglio_doc.asp?id=3408&menuindex=) è emerso, ad esempio, un modello di “percorso verso rifiuti zero” praticato da alcuni anni da una azienda di servizi ambientali – la coop erica di Alba (CN) – http://www.labelab.it/site/wp-content/uploads/sites/2/atti/W-T-Erica.pdf.
Cito questo caso per fare un paio di considerazioni:
a) nel nostro paese esistono numerose esperienze, oltre alla 18 segnalate, che stanno misurandosi con i problemi e le difficoltà di questo percorso, anche in campi diversi da quelli segnalati da questo premio. E’ interessanti che investano, come in quel caso, anche il terziario, D’altronde che si occupa di prevenzione riduzione dei rifiuti sa quanto l’”ufficio” sia uno dei terreni più fertili al riguardo …;
b) è probabilmente possibile (ed è una domanda che rivolgo a tutti i nostri lettori, e in particolare agli organizzatori di questo premio, cui va riconosciuto
il merito di aver “aperto il fronte”) ottimizzare la ricerca. Credo sia utile ragionare su come definire, pur senza regole di accesso troppo fiscali, un set di condizioni per selezionare le esperienze, sottoponendo le candidature al vaglio della giuria. Sarebbe necessario renderle per quanto possibile, uniformabili e “modellizzabili”. Si può farlo con chiavi caratterizzazione utili alla definizione di “categorie”. Ad es.: il tipo di azienda – primaria, secondaria, terziaria ; la collocazione territoriale – nord, centro, sud, isole; e via dicendo. Vi saranno una serie di elementi da sottoporre a tutti; ad es. come nasce e come viene formalizzata la decisione di “muoversi verso rifiuti zero”; quali strumenti (normativi, economici, volontari) si utilizzano e quali azioni si avviano; che processi di miglioramento continuo della gestione e di monitoraggio quali quantitativo dei risultati si mettono in campo; … ). Altri elementi possono essere pensati in funzione delle specificità della caratterizzazione prescelta (diverso è andare verso rifiuti zero in un’azienda agricola o in una struttura recettiva; in un’azienda industriale o in una struttura terziaria; e via dicendo). Il dibattito è tutto da fare, ma penso che si potrebbe arrivare non solo a “premiazioni per categoria”, ma anche a raccogliere dati per definire poi (e qui il ruolo del Centro di ricerca rifiuti zero è centrale) Linee guida che offrano a chi vuole “provarci” modelli in parte replicabili, sia pur con la necessaria contestualizzazione.
Ed è su questo terreno che la Finestra sulla prevenzione dei rifiuti offre una collaborazione a Zero Waste Italy, al suo comitato scientifico e al Centro di ricerca rifiuti zero perché l’iniziativa di premiare le buone pratiche aziendali di riduzione dei rifiuti in Italia si consolidi e trovi una veste più strutturata.
Si potrebbe anche aprire un gruppo di discussione, sul modello di quello aperto sul Programma nazionale di prevenzione rifiuti (https://www.linkedin.com/groups/Programma-Nazionale-Prevenzione-Rifiuti-6526415?trk=my_groups-b-grp-v) per allargare il dibattito e raccogliere forze ed esperienze interessate a confrontarsi su questa iniziativa.
[1] L’Extendend Producer Reposbability – ERP porta il produttore a farsi carico degli impatti del bene che immette sul mercato lungo tutto il ciclo di vita e dei loro costi ambientali ed economici.
[2] Promotore nel mondo della strategia Rifiuti Zero.
[3] Presidente di Zero Waste Europe e vincitore del Goldman Environmental Prize 2013.
[4] Ricercatore e coordinatore scientifico di Zero Waste Europe
[5] 9. centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.