In occasione della Settimana internazionale della consapevolezza del compost (ICAW – dal 3 al 9 maggio) il CIC ha rielaborato i dati 2018 del rifiuto organico e degli impianti italiani a partire dai dati del Rapporto Rifiuti Edizione 2019 dell’ISPRA, per raccontare l’andamento della raccolta dei rifiuti organici in Italia.
Secondo quanto si legge nel comunicato stampa del CIC (Consorzio Italiano Compostatori) 7,1 milioni sono le tonnellate di rifiuti organici (umido, verde e altre matrici organiche provenienti dalla raccolta differenziata) raccolte in Italia. In particolare, si calcolano 5,1 milioni di tonnellate di FORSU, cui si aggiungono quasi 2 milioni di tonnellate di frazione verde: la raccolta dell’organico aumenta dunque del 7,5% rispetto all’anno precedente (+500.000 kg) e si conferma la frazione più importante per la Raccolta Differenziata. I cittadini italiani differenziano circa 17,5 milioni di tonnellate, il 40,4% dei quali rappresentano il rifiuto organico (Forsu e verde).
Tra gli altri dati da segnalare  A livello nazionale il dato procapite di rifiuto organico intercettato ci mostra un’impennata importante, passando da 108 a 117 kg/abitante/anno. In particolare, in Emilia Romagna nel 2018 sono stati raccolti in modo differenziato più di 170 kg/abitante di rifiuto organico.
339 impianti sono gli impianti ddi trattamento biologico presenti sul territorio nazionale: 281 sono impianti di compostaggio, 58 sono gli impianti integrati di digestione anaerobica e compostaggio.
A fronte di una crescita contenuta dei quantitativi trattati presso siti che adottano solo il compostaggio (+500.000 t dal 2013 al 2018), i flussi gestiti da quelli integrati (Digestione anaerobica + compostaggio), sono pressoché raddoppiati (+1.670.000 t nello stesso periodo): nel 2018 sono arrivati a trattare più del 50% della frazione umida proveniente dalla raccolta differenziata.
Secondo le stime del CIC, dai rifiuti organici raccolti nel corso del 2018 sono state prodotti 2,04 milioni di tonnellate compost, il 64% da compostaggio e il restante 36% da digestione anaerobica e successivo compostaggio, che hanno contribuito a stoccare nel terreno 600.000 t di sostanza organica e risparmiare 3,8 milioni di tonnellate di CO2 equivalente/anno rispetto all’avvio in discarica.
Nel 2018 inoltre sono stati ottenuti 312 milioni di Nm3 di biogas, corrispondenti a una produzione energetica di 664.000 MWh.
Di grande importanza la filiera del rifiuto a livello socio economico,  infatti la  filiera dell’organico coinvolge numerose attività, dai servizi di raccolta e trasporto, ai servizi di studio, ricerca e progettazione e delle tecnologie per il trattamentodel rifiuto organico. Il settore biowaste ha dunque importanti ricadute economiche ed occupazionali. Nel 2018, secondo le proiezioni del Consorzio Italiano Compostatori, il volume d’affari generato è stato pari a 1,9 Mld € di fatturato, mentre i posti di lavoro generati 10.620 (+8% rispetto al 2016): in pratica 1,5 posti di lavoro ogni 1.000 t di rifiuto organico. Con una raccolta differenziata a regime in tutta Italia – prevede il CIC – si potrebbe arrivare a 13.000 addetti e 2,5 Mld € comprensivi dell’indotto generato.
Il comunicato stampa completo del CIC qui
Fonte: recyclind