Nel corso del seminario che ha promosso il 25 febbraio l’Anea, l’associazione che riunisce gli enti d’ambito, ha dedicato agli ultimi interventi dell’Aeegsi nella delicata materia è stato fatto il punto sul percorso di implementazione del nuovo metodo tariffario, lanciato dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico a fine 2015. Dall’incontro è emerso che il grande tema, per il settore, resta la riorganizzazione dei servizi tramite i nuovi ambiti territoriali ottimali, prescritta dallo Sblocca Italia: il superamento delle gestioni in economia è decisivo anche per l’applicazione della nuova tariffa. In Calabria, Campania e Molise le cose cominciano a muoversi mentre la Sicilia è ancora bloccata. Il quadro, particolarmente articolato, è stato descritto all’inizio della mattinata da Lorenzo Bardelli, della direzione sistemi idrici dell’Aeegsi. Il tassello centrale del nuovo sistema è il Metodo tariffario del servizio idrico integrato per il secondo periodo regolatorio (2016-2019), approvato con la delibera n. 664 del 2015, pubblicata a dicembre In questa fase la situazione più delicata riguarda quelle aree che ancora devono effettuare la riorganizzazione prevista dallo Sblocca Italia. L’obiettivo di quel decreto era riorganizzare i servizi idrici nel nostro paese, mettendo in testa al sistema enti di governo nuovi, delimitando gli ambiti territoriali ottimali sui quali questi devono agire, affidandogli le infrastrutture dei Comuni e, infine, attribuendo il servizio a un unico gestore per ogni ambito territoriale. In alcune Regioni questo processo non è stato compiuto e siamo ancora alle gestioni in economia. I ritardi riguardano, soprattutto, le aree già oggetto di diffida del Governo: Sicilia, Calabria, Campania e Molise. Il lato positivo è che con la sola eccezione della Sicilia, tutte le regioni si stanno muovendo, hanno messo a posto il quadro normativo e stanno procedendo a costituire gli enti d’ambito.