La Commissione Europea ha adottato il piano di azione su inquinamento zero. Il piano definisce una visione integrata per il 2050: un mondo in cui l’inquinamento è ridotto a livelli che non siano più dannosi per la salute umana e gli ecosistemi naturali, comprese le misure per realizzare tale visione. 
Il piano di azione rientra nel green deal europeo. Il piano è importante per due motivi, impatto sui cittadini e ragioni economiche.
Nel piano di azione vengono ribaditi principi già presenti nelle politiche ambientali dell’UE: precauzione e prevenzione, e chi inquina paga. Ma bisogna ristabilire le priorità: prevenire alla fonte, minimizzare gli impatti per quanto possibile e solo dopo rimediare, con una responsabilità estesa del consumatore, imputando i costi a chi causa i problemi. In quest’ottica vanno le tasse sulla plastica monouso, i mozziconi di sigarette, la revisione della direttiva acque reflue, dove si andrà anche a vedere come imputare ai produttori di sostanze chimiche e farmaceutiche il rimedio all’impatto residuale che creano.
Nel dettaglio gli obiettivi sono:
– ridurre del 55% i morti premature per inquinamento atmosferico,
– ridurre del 25% gli ecosistemi in cui l’inquinamento atmosferico minaccia la biodiversità (è una delle 5 minacce che riguardano un milione di specie animali),
– ridurre del 50% l’utilizzo di nutrienti nel suolo e pesticidi chimici,
– ridurre del 50% la produzione dei rifiuti urbani residui,
– ridurre del 50% la plastica in mare,
– ridurre del 30% le microplastiche,
– ridurre del 30% la popolazione che soffre cronicamente di inquinamento acustico.
Obiettivi per cui sarà indispensabile lavorare in diversi settori con approcci integrati.
Tre le aree tematiche di riferimento: migliorare la salute e il benessere delle persone, vivere nel rispetto dei limiti del nostro pianeta, cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo i nostri prodotti. I prossimi passi saranno nel 2022 revisionare le direttive qualità aria, reflui urbani, lista sostanze inquinanti, emissioni industriali, nel 2023 ambiente marino e acque balneari. In parallelo, si migliorerà il sistema di monitoraggio, concentrato in un prodotto biennale “zero pollution monitoring & outlook”, che darà una fotografia omogenea a livello continentale dello stato di acqua, aria e suolo.
Infine, è creata una piattaforma “zero pollution stakeholder platform”, per far sì che ci si possa parlare e consultare in maniera integrata, discutere quali sono gli impatti esistenti, sostenere e condividere le best practices che si stanno attuando: avere meno nutrienti o pesticidi attraverso l’agricoltura di precisione, la mobilitò intelligente, l’uso di nuove tecnologie. Tutte iniziative che verranno presentate nella settimana verde europea 2021, iniziativa di comunicazione con diverse sessioni per raccontare quali sono gli obiettivi e approfondire cosa faremo”.
La comunicazione in lingua inglese è disponibile qui
Fonte: La Commissione europea (approfondimenti qui)