Sostenibilità, inclusione ed estetica: un’unica visione, un unico percorso. Il programma comunitario New European Bauhaus conta su oltre 500 milioni di euro per iniziare e ha tutte le premesse per fare storia. 

Un articolo di Alessandro Giuliani.

Sostenibilità, inclusione ed estetica: un’unica visione, un unico percorso. Il programma comunitario New European Bauhaus conta su oltre 500 milioni di euro per iniziare e ha tutte le premesse per fare storia. Così come fecero storia, nell’ancient regime, i titanici sforzi di Papi, Re e Principi nel promuovere attraverso l’arte i valori e principi filosofici sui quali si reggeva la società. L’iniziativa della Commissione Europea, lanciata dalla Presidente Ursula Von Der Leyen il 16 settembre del 2020, nasce con l’esplicito intento di guidare il gusto dei cittadini europei verso dimensioni di bellezza che siano funzionali agli obiettivi ambientali e di inclusione che la Commissione considera strategici.

L’istituzione pubblica ha sempre promosso iniziative culturali funzionali alle proprie politiche, ma questa volta si tratta di un’operazione di grande scala ed organica a riforme specifiche. Cento anni fa il filosofo Benedetto Croce sottolineava come le lingue si evolvono a partire dal senso estetico di chi le parla e di chi le ascolta. Le parole e il modo di associarle cambiano dipendendo da ciò che suona bene all’orecchio, e questo processo genera inevitabili mutazioni nella forma di pensare e concepire il mondo. Il potenziale trainante della bellezza è immenso, e la Commissione Europea dimostra di averlo capito appieno. “Se il Green Deal europeo ha un’anima”. ha detto la Von Der Leyen, “questa è la New European Bahuaus”. Il Sole24 ore, quotidiano di Confindustria, ha commentato il New European Bauhaus nel modo che segue: “per la prima volta nella sua storia, l’Europa ha suggerito, senza imporre (per chi ci vedesse una scelta di regime), i canoni del nuovo bello: un bello che significa sostenibilità, accessibilità, dialogo tra diverse culture, recupero del saper fare, ma anche inclusività sociale ed economica”. Il principale focus del programma comunitario ci sono l’urbanistica e l’edilizia sostenibili (almeno il 40% delle emissioni serra sono causate direttamente o indirettamente dagli insediamenti abitativi e dalle loro infrastrutture), ma poco a poco a essere coinvolto nell’iniziativa sarà l’intero ambito dell’economia circolare. Lo scorso 30 marzo l’Unione Europea ha lanciato l’iniziativa #ReFashionNow, che ha l’obiettivo di orientare le scelte del settore moda verso frontiere di gusto ambientalmente funzionali. La (ri) scoperta del potenziale ruolo delle istituzioni nella conduzione delle coscienze si traduce in una road-map molto concreta. Nei primi mesi dell’iniziativa, e fino al 31 maggio 2021, designer, architetti, artigiani, ingegneri, scienziati e creativi hanno candidato progetti di architettura e design caratterizzati dai nuovi orientamenti. La seconda fase, tutt’ora in corso, prevede l’implementazione di progetti pilota. Dal 2023 l’accento verrà posto sull’ampliamento delle idee ed azioni emerse e sul raggiungimento di un vasto pubblico in Europa e nel mondo.

Fonti:

https://europa.eu/new-european-bauhaus/index_en

https://www.ilsole24ore.com/art/new-european-bauhaus-che-futuro-vuoi-vivere-AEPOppM?refresh_ce=1

https://www.guidaeuroprogettazione.eu/new-european-bauhaus/

https://europeandme.eu/new-bauhaus-the-right-to-aesthetic-integrity/

https://europa.eu/new-european-bauhaus/index_it

https://europa.eu/new-european-bauhaus/about/about-initiative_it

L’articolo completo è disponibile qui.

Fonte: Leotron