La Commissione Europea e l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) hanno pubblicato il secondo rapporto Zero Pollution Monitoring and Outlook, che fornisce una panoramica del lavoro dell’UE per raggiungere gli obiettivi di inquinamento zero del 2030 e il quarto rapporto Clean Air Outlook. I rapporti mostrano che le politiche dell’UE hanno contribuito a ridurre l’inquinamento atmosferico, l’uso di pesticidi e i rifiuti di plastica in mare. Tuttavia, i livelli di inquinamento sono ancora troppo elevati, in particolare a causa del rumore nocivo, delle emissioni di microplastiche nell’ambiente, dell’inquinamento da nutrienti e della produzione di rifiuti.

Secondo i report, è necessaria un’azione molto più incisiva per raggiungere gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento per il 2030. I principi di inquinamento zero devono essere integrati in tutte le politiche e gli sforzi intrapresi a tutti i livelli per garantire ulteriori progressi. In questo contesto, promuovere l’economia circolare dell’UE contribuirà a ridurre il consumo di risorse e quindi allevierà le pressioni sugli ecosistemi e sulla salute umana. Infine, l’azione sull’inquinamento zero, in particolare attraverso il Piano d’azione per l’inquinamento zero, sosterrà la transizione sostenibile dell’economia dell’UE e la renderà più competitiva.
I rapporti sono accompagnati dal primo Zero Pollution Dashboard, che mostra i progressi compiuti dalle regioni dell’UE e da tutte le capitali nel conseguire aria, acqua e suolo più puliti.
Il documento confronta le regioni tra loro e con la media UE. Il confronto si basa su diversi indicatori di inquinamento ambientale che riguardano la salute, la protezione degli ecosistemi e la biodiversità, nonché la produzione e il consumo.
Il documento evidenzia 15 regioni tra Austria, Finlandia, Francia, Germania e Svezia, che attualmente vantano i livelli di inquinamento più bassi.
Monitoraggio e prospettive inquinamento zero 2025
La riduzione dell’inquinamento è una parte fondamentale delle ambizioni di sostenibilità della UE a lungo termine, che mirano a ridurre l’inquinamento nella misura in cui non rappresenta più un rischio per la salute umana e l’ambiente. Secondo i report sono urgentemente necessarie ulteriori azioni in aree chiave per ridurre le perdite di nutrienti e gli impatti sull’ambiente, ridurre gli impatti sulla salute del rumore e ridurre l’inquinamento da plastica.
Le azioni per frenare i consumi e ridurre gli sprechi e per promuovere un’economia circolare sono cruciali se vogliamo progredire verso i nostri obiettivi. L’UE deve passare a modelli di consumo che offrano più valore per i cittadini, riducendo al contempo i consumi nelle aree che causano il danno ambientale maggiore: in altre parole è necessario consumare meglio, in modo diverso e di meno.
Progressi verso gli obiettivi del 2030 ma i livelli di inquinamento restano troppo elevati
Mentre i progressi verso i sei obiettivi “inquinamento zero” rimangono contrastanti, l’inquinamento sta diminuendo a causa di rifiuti marini, pesticidi e antimicrobici, secondo il rapporto Zero Pollution Monitoring and Outlook. Anche la qualità dell’aria è migliorata in tutta Europa, supportata da sviluppi normativi e riduzioni delle emissioni, con conseguente significativa diminuzione delle morti premature. Tuttavia, il numero di decessi causati dall’aria inquinata rimane troppo alto. Inoltre, l’inquinamento in corso, in particolare da ammoniaca e ossidi di azoto, continua a minacciare gli ecosistemi dell’UE. Il quarto rapporto Clean Air Outlook, evidenzia che, mentre le emissioni di inquinanti atmosferici nell’UE continuano a diminuire, la qualità dell’aria rappresenta un grave rischio per la salute e la qualità degli ecosistemi nell’UE. Entrambi i rapporti mostrano che sono necessarie ulteriori azioni per ridurre ulteriormente l’inquinamento atmosferico.
Il rapporto Zero Pollution Monitoring and Outlook rileva anche che i livelli di inquinamento da rumore nocivo, microplastiche, nutrienti e rifiuti rimangono troppo elevati.
- Per quanto riguarda l’inquinamento acustico, sono necessari maggiori sforzi, in particolare nelle aree urbane, per ridurre il numero di persone cronicamente disturbate dal rumore dei trasporti.
- Per quanto riguarda le microplastiche, sono necessarie ulteriori misure per affrontare questa fonte di inquinamento.
- Le perdite di nutrienti sono rimaste sostanzialmente invariate, in particolare a causa delle persistenti sfide del deflusso agricolo e dell’uso di fertilizzanti.
- Per quanto riguarda i rifiuti, sono necessari maggiori sforzi, poiché la produzione di rifiuti continua ad aumentare nell’UE.
Il rapporto mostra chiaramente che sono necessarie ulteriori azioni per raggiungere l’ambizione di inquinamento zero dell’UE. La piena attuazione e applicazione della legislazione ambientale dell’UE è quindi fondamentale per raggiungere gli obiettivi di inquinamento zero del 2030, come stabilito nel Piano d’azione per l’inquinamento zero. Sul fronte legislativo, l’UE ha già adottato misure con le revisioni della Direttiva sulle emissioni industriali, della Direttiva sulla qualità dell’aria ambiente, della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, della Direttiva quadro sui rifiuti, della Direttiva quadro sulle acque e del Regolamento sul mercurio. Il nuovo Regolamento sul ripristino della natura contribuirà inoltre a ridurre ulteriormente le pressioni dell’inquinamento sugli ecosistemi e ad aumentare la resilienza complessiva degli ecosistemi. Per contrastare l’inquinamento da microplastiche, la Commissione ha presentato nel 2023 una proposta di Regolamento sulla prevenzione delle perdite di pellet di plastica nell’ambiente. Una volta adottata, contribuirà a raggiungere questo obiettivo di inquinamento nel Piano d’azione per l’inquinamento zero.
Fonte: Agenzia Europea Ambiente
