La Commissione europea ed Eurostat hanno stabilito un quadro di indicatori per monitorare i progressi verso un’economia circolare utilizzando i dati statistici disponibili. Questo quadro si concentra prevalentemente sugli aspetti dell’economia circolare relativi all’uso delle risorse e alla gestione dei rifiuti. Gli aspetti relativi al mantenimento più a lungo del valore di prodotti e materiali, come la progettazione per la circolarità, la riparazione, il riutilizzo e il consumo circolare, non sono ancora inclusi. Aspetti chiave dell’economia circolare che dovrebbero essere inclusi nel sistema di monitoraggio per cogliere appieno i progressi e informare i decisori.

I principi di Bellagio sul monitoraggio dell’economia circolare sono stati sviluppati sotto gli auspici della Rete dei capi delle agenzie di protezione ambientale in Europa e sono stati referenziati dal Consiglio dell’UE nel dicembre 2020. I principi supportano l’istituzione di un quadro di monitoraggio completo che catturi tutti gli elementi rilevanti dell’economia circolare.  In particolare nei principi 3 e 4 si richiede l’utilizzo di criteri e statistiche rigorosi provenienti principalmente da fonti ufficiali, ma si riconosce anche la necessità di ulteriore sviluppo e sperimentazione di nuove fonti dati come strumento per colmare alcune lacune nel quadro di monitoraggio.

In questo contesto, l’AEA, con il supporto del Centro tematico europeo per i rifiuti e i materiali nell’economia verde, ha identificato esempi di nuove fonti di dati che possono essere raccolte per fornire stime utili per monitorare elementi importanti della transizione all’economia circolare.

La digitalizzazione in corso di molti processi nella nostra società ha generato nuovi flussi di dati che facilitano il monitoraggio di questi processi, spesso a livello di prodotto. 

Il rapporto illustra e valuta alcuni nuovi flussi di dati attraverso alcuni casi studio.

Conclude che sebbene questi dati possano essere un’alternativa interessante alla raccolta più tradizionale (e spesso costosa), nessuno dei casi di studio visionati è perfetto. Rappresentano comunque esempi di fonti rilevanti di dati complementari che possono, in molti casi, essere utilizzati per sviluppare nuovi indicatori proxy per aumentare la granularità del monitoraggio.

L’analisi è disponibile qui

Fonte: Agenzia Europea dell’Ambiente