Il Consiglio costituzionale Francese convalida il divieto di interrompere la fornitura d’acqua ai morosi sancitoda una norma nazionale. Un cliente della Saur (fornitrice del servizio idrico in Picardia), al quale il gestore aveva interrotto la fornitura per molti mesi, aveva depositato alla fine del 2014 un ricorso dinanzi al Tribunale di Amiens, in Picardia. Il Tribunale di Grande Istanza di Amiens aveva ordinato il ripristino immediato della fornitura ed ha rimesso il giudizio al Consiglio costituzionale dopo che la Saur aveva depositato l’interrogazione prioritaria. Quest’ultimo a sua volta ha rigettato la richiesta del distributore, che aveva denunciato “un attentato alla libertà contrattuale e alla libertà d’impresa”. La legge Brottes del 15 aprile 2013, il cui decreto di applicazione è del 27 febbraio 2014, vieta ad ogni distributore di interrompere la fornitura dell’acqua nella residenza principale, anche in caso di morosità fino alla durata di un anno; il Consiglio costituzionale ha valutato che l’attentato alla libertà contrattuale e la libertà d’impresa che deriva dal divieto di interruzione della fornitura non è manifestamente sproporzionato in relazione all’obiettivo perseguito dal legislatore. La decisione è particolarmente importante, non solo per la Francia, ma anche e soprattutto per l’Italia, dove nel 2011 un referendum aveva decretato che l’acqua è un bene comune e pubblico.