E’ stato pubblicato l’Annual State of Global Air Report 2018, il rapporto annuale redatto dal Health Effect Institute (HEI) una istituzione senza scopo di lucro fondata nel 1980 e con sede a Boston finanziata sia dall’Agenzia per l’ambiente USA che da privati.
Più del 95% degli abitanti del pianeta, cioè circa 7 miliardi di persone, respirano aria inquinata. La gran parte di loro vive nei Paesi a basso reddito e uno su tre, 2,6 milioni di persone, è vittima anche delle esalazioni da combustione domestica di carbone, legna, sterco utilizzati per scaldarsi e per cucinare.
Secondo il rapporto evidenzia come l’inquinamento atmosferico ha costi enormi nel mondo. Il numero di morti annue, in particolare per ictus, infarti, cancro e patologie respiratorie croniche associabili all’inquinamento dell’aria sarebbero più di 6 milioni nel mondo, una cifra che inserisce la scarsa qualità dell’aria al quarto posto tra prime cause di morte evitabili nel mondo.
Ne Paesi occidentali ad alto reddito la concentrazione di inquinanti in atmosfera sta registrando un calo grazie a politiche più efficaci di abbattimento delle emissioni.  Nei paesi in via di sviluppo Cina, India, India,  Pakistan Bangladesh si registrano il 50% dei decessi ascriviibili globalmente all’inquinamento. In India,  Pakistan nel 2016 il numero di morti premature associate alla qualità dell’aria avrebbe superato il milione.
Il rapporto, in lingua inglese, è disponibile nel sito web https://www.stateofglobalair.org/ ed è consultabile anche attraverso un database interattivo i cui dati sono scaricabili.
Fonte:stateofglobalair.org