Enea ha pubblicato l’analisi trimestrale del sistema energetico italiano dell’ENEA che evidenzia un netto miglioramento (+38%) dell’indice ISPRED, elaborato dall’Agenzia per misurare la transizione energetica sulla base dell’andamento di prezzi, sicurezza e decarbonizzazione. L’Analisi evidenzia anche il forte aumento (+27% per un valore di 2,2 miliardi di euro) delle importazioni di tecnologie low carbon, soprattutto veicoli elettrici, ibridi e batterie che sono arrivati a coprire il 56% di questo segmento di import (era il 33% nel 2019). Nell’insieme, il disavanzo commerciale per le tecnologie green è stato di 1,1 miliardi di euro, il 60% in più rispetto al 2019, a fronte di una riduzione del 14% dell’import totale di merci. Tra le notizie positive, invece, il raggiungimento del pareggio commerciale nel fotovoltaico e un lieve aumento delle esportazioni di veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV).
Dall’Analisi emerge anche che il 30% della riduzione delle emissioni è legato a fattori ‘virtuosi’ (come la riduzione dell’intensità energetica e il minor utilizzo di fonti fossili carbon intensive) e per il 70% alla contrazione del PIL.
Nel 2020 l’indice ISPRED ha segnato un deciso aumento su base annua (+38%), grazie al forte miglioramento di prezzi (+80%) e decarbonizzazione (+40%), mentre risulta in leggero peggioramento la sicurezza energetica, a causa delle difficoltà nel settore elettrico e nella raffinazione che ha sofferto margini negativi e un forte calo dell’utilizzo degli impianti.
“Nel 2020 la richiesta di energia elettrica è diminuita invece di un più contenuto 5,3%, con un calo particolarmente marcato tra marzo ed aprile, quando la chiusura delle attività produttive ha ridotto i consumi elettrici industriali di circa il 30% su base annua. Con il progressivo allentamento delle misure la riduzione tendenziale si è progressivamente attenuata: dal -14% del II trimestre al -2,5% del III e al -0,4% del IV, con variazioni positive a novembre e dicembre.
I prezzi dell’energia elettrica per le imprese sono diminuiti del 15% per tutte le fasce di consumo, collocandosi intorno ai minimi del decennio. Per i consumatori domestici la riduzione del prezzo è stata di circa il 10%. Sul fronte gas, il prezzo per le imprese ha subito cali superiori al 20%, con valori vicini ai minimi decennali, soprattutto per le imprese più grandi. Tuttavia, a partire da fine estate si sono registrati aumenti che hanno comportato una rapida risalita del costo della bolletta nel IV trimestre 2020, sia per le utenze industriali che per quelle domestiche. Elemento di rilievo dell’anno è che si è ridotto il differenziale di prezzo di elettricità e gas che in Italia si paga in più rispetto al resto dell’Ue, sia all’ingrosso che nei consumi finali.
Grazie alla riduzione dei consumi energetici totali, la quota di rinnovabili (FER) sui consumi finali è pari al 20%.Se i consumi totali fossero rimasti sui livelli del 2019 la quota di FER si sarebbe fermata poco oltre il 18,1%, a conferma del fatto che la progressione verso il target stabilito nel PNIEC per il 2030 (30%) rimane lenta.
L’Analisi completa e la sintesi sono disponibili a questo link
 

fonte: ENEA