In occasione della Giornata mondiale della lotta alla desertificazione e alla siccità 17 giugno 2023 ISPRA ha fatto il punto sullo stato delle risorse idriche in Italia.
Secondo le ultime stime del BIGBANG, il modello realizzato dall’ISPRA che analizza la situazione idrologica dal 1951 al 2022 fornendo un quadro di dettaglio delle componenti del bilancio idrologico e della risorsa idrica rinnovabile, l’anno appena trascorso, con un record di 719 mm, segna il minimo nazionale anche in termini di precipitazione totale liquida e solida (un valore inferiore persino a quelli estremi minimi del 2007 e del 2017).
Non si arresta, quindi, il trend in calo registrato dall’ISPRA sul fronte della disponibilità idrica nazionale che nel 2022, con un valore medio che supera di poco i 221 mm (corrispondenti a un volume totale di 67 km3 ) e una riduzione di oltre il 51% rispetto alla media riferita al periodo 1951-2022, tocca il minimo storico.
I principali dati del comunicato stampa ISPRA:
- nel 2022 circa il 20% del territorio nazionale versa in condizioni di siccità estrema e circa il 40% in siccità severa e moderata. In termini di persistenza delle condizioni di siccità, il 2022 risulta in Italia il terzo per gravità, preceduto solo dal 1990 e dal 2002;
- la riduzione sarebbe decisamente consistente (quasi il 50%) anche facendo riferimento solo all’ultimo trentennio climatologico 1991-2020;
- le regioni più colpite dal deficit idrico nel 2022: Sicilia (–80,7%), Sardegna, (–73%) e Distretto idrografico del Fiume Po (–66%);
- nel 2022 il deficit di precipitazione annua interessa il territorio nazionale in maniera molto diversificata: l’area più colpita è il Nord Ovest, dove i valori raggiunti sono anche inferiori a –50% rispetto alla media di lungo periodo.
- Per tutto il territorio del Distretto idrografico del Fiume Po il deficit percentuale, sempre rispetto alla media di lungo periodo, raggiunge il –36%, con un valore di precipitazione annua di soli 650 mm (a fronte di una media annua di circa 1016 mm);
- diminuzione elevata anche nel Distretto delle Alpi Orientali che segna un –28%, con punte comprese tra –30% e –40%;
- meno preoccupanti, ma pur sempre notevoli, i deficit dell’ordine del –20%, registrati nel Distretto dell’Appennino Settentrionale e nel Distretto dell’Appenino Centrale con punte anche del –40%;
- nel Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale il deficit medio per il 2022 pari al –9 %, risulta invece molto più contenuto;
- nel Distretto della Sicilia si attesta a –26%, con punte dell’ordine del –50% nella zona orientale della Regione;
- nel Distretto della Sardegna il deficit di precipitazione medio annuo registra un –27%.
Il comunicato stampa ISPRA al seguente link
Fonte: ISPRA