La Lancet Commission on Pollution & Health, un progetto biennale che ha coinvolto più di 40 autori internazionali in materia di salute e ambiente, utilizzando i dati dello studio Global Burden of Disease, che riunisce stime complete degli effetti dell’inquinamento sulla salute, ha realizzato un rapporto fornisce dati sui valori di inquinamento e sui costi economici dei disastri ambientali: le malattie legate all’inquinamento nei Paesi a reddito medio e basso determinano una riduzione annua del Pil che può arrivare al 2% e nei Paesi a reddito alto in un aggravio della spesa sanitaria dell’1,7%.
Secondo il rapporto nel 2015 un decesso su sei nel mondo è avvenuto a causa dell’inquinamento, in larghissima parte inquinamento atmosferico. L’aria avvelenata ha causato circa 6,5 milioni di morti, l’acqua 1,8 milioni e l’ambiente di lavoro insalubre 0,8 milioni: si tratta di 9 milioni di morti in totale, un sesto di tutti quelli attestati a livello globale. La maggior parte dei decessi dovuti all’inquinamento è dovuta a patologie cardiache, ictus, cancro ai polmoni e malattie polmonari croniche ostruttive (BPCO). Lo studio ha rilevato che tra i principali responsabili di questo quadro sanitario figurano i combustibili fossili: il loro uso, sommato alla combustione della biomassa nei paesi a basso reddito, produce l’85% del particolato e una quota rilevante di altri inquinanti atmosferici.
Fonte Repubblica – link