Con Decreto del Ministro della Transizione Ecologica n. 548 del 28 Dicembre 2021, è stato approvato il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PITESAI), al fine di individuare un quadro definito di riferimento delle aree ove è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale, volto a valorizzare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle stesse.

Il DM è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale in data 11 febbraio 2022 nonché sul sito del MiTE.

In sintesi, il PITESAI determina:

  • la chiusura alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di tutte le aree marine e terrestri non comprese nell’ambito territoriale di riferimento della pianificazione e valutazione del Piano, corrispondenti all’applicazione dei criteri illustrati al cap. III, mediante Decreto del Ministro della Transizione Ecologica da emanare entro tre mesi dall’adozione del PITESAI;
  • l’individuazione di due livelli di analisi differenti delle aree idonee per la valorizzazione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle attività di ricerca ancora da avviare, e di quelle di ricerca o coltivazione già in essere, con conseguente necessità per l’Amministrazione di adottare conseguenti e opportuni provvedimenti per dare concreta attuazione alle risultanze del PITESAI.
    • La pianificazione del primo livello definisce le aree dove potranno essere in futuro presentate nuove istanze per lo svolgimento potenziale di attività di prospezione/ricerca/coltivazione. Le future istanze che concerneranno tali aree seguiranno l’iter amministrativo (compreso quello di verifica ambientale) di conferimento previsto dalla normativa vigente in materia.
    • La valutazione del secondo livello definisce invece le aree idonee alla prosecuzione dei procedimenti amministrativi e di quelle, già oggi occupate da titoli minerari, che saranno dichiarate compatibili secondo l’art. 11-ter, comma 8, della L. 12/19, intesa come sostenibilità ambientale, sociale ed economica, alla prosecuzione delle attività di ricerca o di coltivazione già in essere, la cui individuazione discende dalle impostazioni decisionali descritte nel Piano.

Il Piano si pone dunque come un atto di indirizzo generale, al fine di guidare e semplificare la gestione delle procedure, in particolare anche per agire sulle concessioni che non hanno mai prodotto per un periodo molto ampio, e sulle concessioni diventate improduttive di fatto (per un periodo maggiore di 5-7 anni).

Lo strumento del PITESAI, già a partire dalla fase della sua elaborazione, persegue quindi la finalità primaria della razionalizzazione, in termini di maggiore efficientamento delle aree impiegate, della produzione di idrocarburi nazionali concentrandola solo su una ridotta percentuale delle concessioni attive. La razionalizzazione delle concessioni presenti in Italia non si pone in antitesi con le necessità di salvaguardare la produzione nazionale e i livelli occupazionali.

il comunicato stampa del Ministero è disponibile qui

Fonte: Ministero Transizione Energetica