Il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) ha pubblicato recentemente il rapporto: Climate Change 2022, Impatti, adattamento e vulnerabilità.

Il rapporto conferma che il nostro pianeta dovrà affrontare inevitabili rischi climatici multipli nei prossimi vent’anni con un riscaldamento globale di 1,5°C (2,7°F). Il superamento di questo livello di riscaldamento aggraverà ulteriormente gli impatti, alcuni dei quali saranno irreversibili.

Il rapporto sottolinea come circa il 40% della popolazione mondiale è “altamente vulnerabile” agli impatti dei cambiamenti climatici, con l’Africa a pagarne le maggiori conseguenze specialmente in termini di produzione di cibo. 

Gli scienziati dell’IPCC sottolineano che il cambiamento climatico interagisce con tendenze globali come l’uso insostenibile delle risorse naturali e la crescente urbanizzazione. Le criticità maggiori si avranno in quelle città che già hanno uno sviluppo urbano mal pianificato, alti livelli di povertà e di disoccupazione e un’assenza di servizi essenziali.

Le grandi città giocano un ruolo fondamentale nella crisi climatica, perché rappresentano sia un ambito di criticità per gli impatti degli eventi climatici (a causa della  maggiore popolazione e del numero di infrastrutture, e per la localizzazione in aree costiere), ma sono nel contempo anche luogo di opportunità per evitare i peggiori impatti del riscaldamento grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili, a trasporti ed edifici sostenibili.

I rischi climatici per le città sono aumentati in modo significativo rispetto all’ultimo Rapporto di Valutazione dell’IPCC del 2014.

Il rapporto propone azioni chiave da attuare nelle città, molte delle quali richiedono interventi da parte dei decisori in ambito urbano a tutti i livelli in collaborazione con il settore privato, la società civile e altri stakeholder urbani.

Tali azioni comprendono l’implementazione di una pianificazione integrata e inclusiva e l’integrazione dei dati sul cambiamento climatico come base di analisi e progettazione negli investimenti per le infrastrutture urbane, comprese le infrastrutture sociali ed ecologiche. Salvaguardare la biodiversità e gli ecosistemi e garantire risultati equi contribuisce a molteplici benefici per la salute e il benessere, anche per le comunità emarginate e vulnerabili.

UN-Habitat, insieme al Global Covenant of Mayors (GCoM) e all’IPCC, ha ospitato l’Innovate4Cities Conference nel 2021. Con oltre 880 oratori e 190 incontri, questo evento ha riunito la partnership tra scienza e innovazione per promuovere città inclusive, resilienti e a impatto zero. Le priorità di UN-Habitat per i prossimi due anni includeranno l’accelerazione del programma di punta RISE UP: Resilient Settlements for the Urban Poor, costruire su progetti sostenuti dall’Adaptation Fund in 15 paesi e per altri cinque che sono in fase di approvazione. Altre priorità sono l’espansione del programma di innovazione sui cambiamenti climatici, l’accesso a finanziamenti per il clima e il rafforzamento della governance climatica a vari livelli, così come l’integrazione degli aspetti relativi all’ambiente nella pianificazione urbana e nei programmi settoriali. UN-Habitat continuerà a lavorare a stretto contatto con gli stati membri e con i principali partner globali come il Global Covenant of Mayors and Local Governments for Sustainability, ICLEI.

Il rapporto è disponibile qui


Fonte: Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite (UNRIC)