È stato presentato lo scorso 18 febbraio l’Orange Book “Le comunità energetiche in Italia”, a cura di dRSE e Fondazione Utilitatis, in collaborazione con Utilitalia. Il testo è dedicato alle comunità energetiche, attualmente in Italia sono 20, che grazie agli investimenti previsti nel PNRR nei prossimi anni potranno avere un significativo sviluppo.

 Attualmente in Italia sono presenti poco più di 20 comunità energetiche, con istallazioni di taglia compresa tra i 20 e i 50 kilowatt picco. Si prevede che con i fondi destinati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e alla diffusione delle modalità di autoproduzione e autoconsumo collettivo sarebbe possibile produrre circa 2.500 GWh annui di energia rinnovabile, in grado di evitare ogni anno l’emissione di 1,5 milioni di tonnellate di CO2.

In particolare il PNRR destina oltre 2 miliardi di euro a questo settore il che consentirebbe di accelerare l’utilizzo di energie da fonti rinnovabili e di contrastare il fenomeno della povertà energetica.

La maggiore diffusione delle comunità energetiche sarebbe coerente sia con i target nazionali ed europei sulla transizione ecologica, sia con la necessità di mettere in campo azioni strutturali contro il caro-bollette.

Le comunità energetiche possono infatti contribuire ad accelerare l’utilizzo di energie da fonti rinnovabili ma anche a favorire la ricerca di nuove soluzioni per aumentare l’efficienza dei sistemi esistenti, stimolando l’innovazione tecnologica per ridurre al minimo l’impatto ambientale senza compromettere la crescita e lo sviluppo sostenibile.

La diffusione delle comunità energetiche a fronte della recente volatilità dei prezzi di fornitura, possono aiutare a contenere i costi energetici sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche.

L’Orange Book analizza le esperienze provenienti da studi e progetti pilota implementati da alcune società (Acea, A2A, Hera e Iren) particolarmente attente allo sviluppo delle potenzialità dell’autoconsumo collettivo e delle comunità energetiche rinnovabili, permettendo di identificare alcuni significativi punti di interesse.

Evidenzia i vantaggi per i costruttori: riduzione della complessità impiantistica e nella valorizzazione dell’immobile, e per i condomini: riduzione delle spese per la fornitura elettrica e l’incremento del controllo e che comporta una maggiore consapevolezza dei consumi attraverso la possibilità di un preciso monitoraggio.

Lo studio evidenzia infine alcuni elementi pratici da non trascurare nella pianificazione e progettazione della comunità energetica:

  • Dal punto di vista tecnico è importante una puntuale e ponderata individuazione dell’edificio destinato all’installazione degli impianti, con caratteristiche favorevoli, sia strutturali sia di esposizione al sole.
  • Dal punto di vista sociale è necessario coinvolgere ed assistere gli eventuali membri delle comunità nei vari adempimenti e nei processi autorizzativi necessari.

Il testo è scaricabile gratuitamente da qui

Fonte: Utilitatis