Il  22 aprile, nella giornata della Terra, è stato inaugurato un nuovo tratto della ciclovia Venezia -Monaco da Longarone a Soverzene, inserito anche nella rete delle ciclovie del Piave. Un progetto di mobilità sostenibile che nasce dalla collaborazione tra diversi enti pubblici e sarà strumento  per i territori attraversati per promuovere l’ecoturismo basato sulla qualità ambientale paesaggistica e culturale di questi luoghi.
Cresce la rete ciclabile nel Bellunese. Nella Provincia di Belluno la rete ciclabile assume dimensioni sempre maggiori e rappresenta una grande opportunità per il territorio per farsi conoscere da un turismo sempre più attento all’ambiente. Dopo la storica ciclovia che da Dobbiaco scende a Cortina ed arriva a Pieve di Cadore percorrendo la sede del vecchio trenino delle Dolomiti, nel 2015 era stato aperto il tratto che da Calalzo arriva a Castellavazzo percorrendo la stretta valle del Piave, principalmente attraverso la vecchia Alemagna. La tratta inaugurata in questi giorni completa, mettendo in sicurezza, un percorso in parte già realizzato negli anni scorsi, che arriva fino al lago di Santa Croce. Il turista avrà la possibilità di attraversare paesaggi unici a picco sul fiume Piave, ricchi di valore naturalistico e paesaggistico ma anche di fare deviazioni per approfondire aspetti storico-culturali dei luoghi attraversati. Museo dell’occhiale a Pieve di Cadore, Museo degli Scalpellini a Castellavazzo, Museo degli Zattieri a Codissago sono alcuni dei piccoli musei visitabili lungo il percorso, oltre a borghi ricchi di storia ed architettura (come Pieve di Cadore e Castellavazzo ad esempio), a Longarone e i luoghi della memoria del disastro del Vajont. Rimanendo sulla rete ciclabile, deviando sulla destra Piave a Ponte nelle Alpi, è inoltre possibile raggiungere Belluno capoluogo della omonima provincia. La via del Piave inoltre è via storica di comunicazione e scambi commerciali tra montagna e pianura veneta, per cui, simbolicamente, attraverso queste ciclabili ritrova il su antico ruolo.
Gli sviluppi futuri. Già finanziata la pista ciclabile tra Ponte Nelle Alpi e Limana che, integrandosi con la tratta Limana – Lentiai già in parte realizzata porterà al completamento della via ciclabile della Sinistra Piave che avrà una lunghezza complessiva di 25 km. Andando oltre i confini della Provincia, già in fase di attivazione e finanziamento i progetti per i rami ciclabili del medio basso corso del fiume, in destra e sinistra orografica, che attraverseranno le provincie di Treviso e Venezia.
Mobilità sostenibile è anche intermodalità. Nei mesi estivi, da giugno a settembre, un accordo tra Trenitalia e Dolomitibus  premette di raggiungere le Dolomiti utilizzando Treni e Bus con servizio trasporto bici. Lo stesso Servizio Bus + Bici è disponibile nell’anello Calalzo, Cortina, Misurina dove è anche presente una vasta rete di punti di noleggio bici.
Un buon esempio di collaborazione tra enti pubblici. La rete che si sta sviluppando nella Provincia di Belluno è resa possibile grazie da un lavoro di collaborazione tra i diversi enti pubblici che compartecipano al finanziamento dei diversi tratti.  La regione Veneto, il Comune di Longarone, il comune di Soverzene hanno finanziato il tratto Longarone – Soverzene (costo complessivo di 2 milioni di euro di cui 400 a carico dei comuni); la ciclovia della sinistra Piave nel bellunese nascerà grazie a fondi messi a disposizione dal Gal Prealpi e Dolomiti con il Programma di Sviluppo Locale 2014-2020 e in parte dei comuni attraversati;  altre tratte hanno usufruito dei fondi per i Comuni di Confine, di fondi interreg, di fondi dati dalle Regine Veneto e fondi derivanti da bandi statali per la mobilità sostenibile.
 
 
 
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Fonte: Lara Bortoluzzi