Presentato lo scorso sei novembre a Roma il rapporto dell’Osservatorio Stili di Mobilità, giunto alla sua terza edizione, realizzato da Ipsos e Legambiente, in collaborazione con Unrae. L’indagine è stata condotta su scala nazionale e nelle città di Milano, Torino, Bologna, Napoli e Roma, nell’ambito della Clean Cities Campaign, un network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che mira al miglioramento della qualità dell’aria attraverso l’adozione di stili di mobilità più sostenibili e alla redistribuzione dello spazio urbano a favore delle utenze più vulnerabili.
I principali dati emersi:
- il 64% dei viaggi si svolge a bordo di un’auto e moto di proprietà, con una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente;
- aumento dell’uso medio dei mezzi pubblici e dell’auto elettrica (sia privata che a noleggio), che è passato dall’11 al 13% al giorno;
- rimangono stabili gli spostamenti a piedi, in bici o in monopattino elettrico, che ammontano al 22% del tempo di viaggio;
- diminuiscono del 10% circa gli spostamenti nei giorni festivi, i primi ad essere sacrificati da chi fatica a tirare la fine del mese;
- Nelle città, la mobilità sostenibile prevale a Bologna e Milano con rispettivamente il 49% e il 48% degli spostamenti a piedi, in bici, con i mezzi collettivi o condivisi; mentre il 40% e il 45% avviene in auto e moto a combustione. Anche a Torino (51%), Roma (54%) e Napoli (55%).
Le cause della situazione di precarietà fotografata dall’Osservatorio di stili di mobilità sono soprattutto l’assenza di alternative all’uso dell’auto privata a causa della distanza dai servizi essenziali come le strutture scolastiche e mediche nelle vicinanze, così come le carenze dei trasporti pubblici, come la mancanza di fermate con orari poco convenienti, e l’assenza di servizi di sharing. Incidono anche le condizioni economiche delle famiglie, che rendono difficile sostenere i costi del carburante e le distanze eccessive senza alternative all’auto.
Tra le cause delle difficoltà di mobilità Legambiente segnala una grossa criticità: il 7% delle persone in condizione di estrema mobility poverty, ossia coloro che non hanno mezzi pubblici o in condivisione di prossimità, né la possibilità di acquistare un’auto in famiglia. Gli intervistati che denunciano anche un elevato costo del carburante rispetto al reddito (9%), coloro che lamentano l’assenza di alternative all’auto privata e/o l’impossibilità di cambiare il mezzo obsoleto (8%) e, infine, coloro che evidenziano elevati costi dovuti alla necessità di percorrere in auto elevate percorrenze quotidiane (8%).
Per una mobilità veramente sostenibile e inclusiva, che non lasci indietro nessun cittadino, Legambiente propone dunque di accelerare il passo su più direzioni: implementazione di autobus elettrici, miglioramento dell’accessibilità ai trasporti pubblici collettivi, creazione di zone a 30 km/h, promozione dei veicoli elettrici ed espansione dei percorsi ciclo-pedonali.
Nel sondaggio, è emersa anche l’importanza di promuovere la transizione verso veicoli elettrici. Solo circa il 50% dei cittadini desidera acquistare un’auto nuova, ma tra di loro, il 47% preferisce veicoli tradizionali, mentre il 14% opta per auto elettriche (quanto la media vendite in Europa) e l’11% ibride ricaricabili (plug-in), mentre il 29% preferisce auto ibride. Per coloro che scelgono veicoli a combustione interna, le principali motivazioni sono il costo più conveniente (29%) e una maggiore autonomia (28%). D’altra parte, chi preferisce veicoli elettrici è motivato principalmente dalla riduzione dell’impatto ambientale (32%).
Il comunicato stampa di Legambiente al seguente link
Fonte: Legambiente