In Europa la maggior parte degli apparecchi elettrici ed elettronici usati (6,2 milioni di tonnellate dei 9,5 milioni totali prodotti nel 2012) diventano immondizia inutilizzabile invece di finire nei centri di raccolta appositi per un riciclo corretto, per una perdita economica di valore stimato fra 800 milioni e 1,7 miliardi di euro all’anno. I dati sono contenuti nello studio Countering WEEE Illegal Trade, finanziato dall’Unione europea, che ha indagato per due anni nel mercato dell’usato e dei rifiuti di apparecchi elettrici e elettronici (RAEE). Solo il 35% (3,3 milioni di tonnellate) di RAEE finisce nei centri ufficiali di raccolta e riciclo. L’Italia spicca e in questa pratica si piazza agli ultimi posti con poco più del 20%. Tra i paesi più virtuosi, Svezia e Norvegia con circa l’85%. Delle 1,3 milioni di tonnellate esportate fuori Europa senza documenti regolari, 400 mila tonnellate (il 30%) era costituto da RAEE, il restante 70% erano invece apparecchiature funzionanti.