Il C.R.E.E.F. – Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione Federconsumatori ha realizzato un primo report della IX indagine nazionale sui “Servizi e Tariffe Rifiuti”, in cui sono stati presi in esame gli importi della TARI 2015 nelle 90 su 104 città capoluogo che al 30 luglio hanno approvato e reso pubblici i rispettivi regolamenti e tabelle. In generale secondo le previsioni C.R.E.E.F. l’incasso complessivo dei comuni ammonterà a 8 miliardi, con un aumento medio per le famiglie italiane del +0,7% rispetto al 2014 a fronte di un’inflazione dello -0,1% (dato ISTAT). La Tari 2015, che con la Tari 2014 ha sostituito la Tares, si conferma una “giungla tributaria” in cui, a parità di condizioni, emergono forti differenze da città a città non solo in merito all’importo della tassa ma anche relativamente alla qualità del servizio e alla sostenibilità ambientale.

A grandi linee per un appartamento di 100 metri quadri con un nucleo familiare di 3 persone il rapporto evidenzia i seguenti dati:

  • aumento medio nel quinquennio 2010-15 del 21,49% (pari a +51 euro), a fronte di un’inflazione nazionale nello stesso lasso di tempo del +7,5% (dato ISTAT);
  • Relativamente al 2014, aumento medio dell’0,7% pari a +1,95 Euro annui, per una spesa complessiva media per la famiglia tipo di 287 Euro per la Tari 2015;
  • l’aumento più rilevante rispetto allo scorso anno è quello di Campobasso +29%, Brindisi +28%, Chieti e Livorno +14%;
  • Nella classifica delle 10 città più care i primi posti vanno a : Cagliari (497 Euro), Salerno (468 Euro), Reggio Calabria (465 Euro);
  • Le 10 città meno care: Vibo Valentia (157 Euro), Belluno (164 euro), Brescia (173 euro);
  • La spesa media nazionale riferita alle 104 città campione è di 287 Euro;
  • Per quanto riguarda le grandi città capoluogo di regione di cui sono stati resi pubblici i dati, Cagliari (497euro) Napoli (448 Euro) e Roma (396 euro);
  • Dei 104 regolamenti Tari, il 98% prevede riduzioni, agevolazioni o esenzioni tariffarie per le famiglie o fasce sociali deboli per utenze domestiche;
  • novità sono le agevolazioni che incentivano la raccolta differenziata che vengono applicate nel 67% dei comuni;
  • In molti casi le delibere dei comuni prevedono agevolazioni basate sugli indicatori ISEE o al minimo INPS per i soggetti in condizioni di grave disagio economico e sociale;
  • in diverse città sono state previste agevolazioni particolari, come nel caso di Vicenza, che prevede riduzioni fino al 70% per i nuclei familiari con figli di età inferiore ai 2 anni che utilizzano i pannolini lavabili su presentazione dello scontrino fiscale.

Tutti i dettagli dell’indagine sono disponibili al seguente link.