È stato pubblicata la diciottesima edizione del Rapporto Rifiuti Speciali elaborato dal Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente, in attuazione di uno specifico compito istituzionale previsto dall’art.189 del d.lgs. n. 152/2006. Il Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2019 fornisce i dati, all’anno 2017, sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e per la gestione anche a livello provinciale e sull’import/export. Attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti, intende fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.7
I principali dati (dal comunicato stampa):

  • La produzione nazionale dei rifiuti speciali aumenta nel 2017 sfiora i 140 milioni di tonnellate (quasi il 3% in più rispetto al 2016). Cresce solo la produzione di rifiuti non pericolosi (+3,1%), mentre rimane stabile quella di rifiuti pericolosi (+0,6%, corrispondente a 60 mila tonnellate).
  • I rifiuti complessivamente gestiti aumentano del 4% e l’Italia si conferma leader nel riciclo segnando un +7,7%delle quantità avviate a recupero di materia ed una diminuzione dell’8,4% di quelle destinate allo smaltimento.
  • Nel  2017  i  rifiuti  importati  (oltre  6  milioni  di  tonnellate) sono  il  doppio  di  quelli  esportati  (3 milioni  di  tonnellate).  La  quantità  maggiore  arriva  dalla  Germania,  quasi  2  milioni  di  tonnellate (dei  quali  il  96  %  rifiuti  metallici)  seguiti  da  quelli  provenienti  dalla  Svizzera,  oltre  1  milione  di tonnellate,  dalla Francia, 824 mila tonnellate e dall’Austria, 733 mila tonnellate.
  • Il maggior   contributo   alla   produzione   complessiva   arriva   dal   settore   delle   costruzioni   e demolizioni, che con oltre 57 milioni di tonnellate, concorre al 41% del totale prodotto. Le attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale rappresentano il 25,7% del totale (quasi 36 milioni di tonnellate), l’insieme delle attività manifatturiere il 21,5% (quasi 30 milioni di tonnellate).
  • A  livello  di  macroarea  geografica  è  il  Nord  che  produce  più  rifiuti  speciali,  quasi  81  milioni  di tonnellate (pari, in termini percentuali, al 58,3% del dato complessivo nazionale), seguita dal Sud con  quasi  33  milioni  di  tonnellate  (23,7%)  e  dal  Centro  con  circa  25  milioni  di  tonnellate  (18%  del totale nazionale). La Lombardia produce il 22,2% del totale dei rifiuti speciali generati (30,8 milioni di tonnellate) seguita dal Veneto e dall’Emilia-Romagna  con  circa  il  10%  della  produzione  nazionale (rispettivamente pari a 15,1 milioni di tonnellate e 13,7 milioni di tonnellate).
  • Gli impianti di gestione dei rifiuti speciali operativi sono 11.209 di cui 6.415 situati al Nord, 2.165 al  Centro  e  2.629  al  Sud. In  Lombardia  sono  localizzate  2.176  infrastrutture,  il  20%  circa  del  totale degli  impianti  presenti  sul  territorio  nazionale.  Gli  impianti  dedicati  al  recupero  di  materia sono  4.597 (41% del totale). Circa  20,2  milioni  di  tonnellate  di  rifiuti  speciali  sono  utilizzati,  in  luogo  delle  materie  prime, all’interno del ciclo produttivo in 1.307 impianti industriali. Tali stabilimenti riciclano il 20% del totale dei rifiuti recuperati a livello nazionale.
  • Il recupero di rifiuti inorganici riguarda oltre 54 milioni di tonnellate (quasi il 37% del totale gestito). Tali rifiuti derivano, prevalentemente, dalle attività di costruzione e demolizione (44,8 milioni di tonnellate) e sono generalmente utilizzati come rilevati e sottofondi stradali.
  • Le operazioni di recupero di metalli e di rifiuti organici rappresentano, rispettivamente, il 13,6% e l’8,4% del totale gestito.
  •  Circa 2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono coinceneriti in impianti industriali in sostituzione dei combustibili convenzionali, mentre l’incenerimento interessa più di 1 milione di tonnellate.
  •  Sono smaltiti in discarica 12 milioni di tonnellate di rifiuti(l’8,2% del totale gestito) di cui circa 10,9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi.

Al seguente link sono disponibili il rapporto rifiuti speciali, comunicato stampa di presentazione di ISPRA, la sintesi dei dati ed il video della presentazione. http://www.isprambiente.gov.it/it/evidenza/pubblicazioni/rapporto-rifiuti-speciali-edizione-2019
Fonte: ISPRA