Lo scorso dicembre è stato presentato il Rapporto Rifiuti Urbani ventiquattresima edizione che fornisce i dati, aggiornati all’anno 2021, sulla produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggio, compreso l’import/export, a livello nazionale, regionale e provinciale. Riporta, inoltre, le informazioni sul monitoraggio dell’ISPRA sui costi dei servizi di igiene urbana e sull’applicazione del sistema tariffario. Infine, presenta una ricognizione dello stato di attuazione della pianificazione territoriale aggiornata all’anno 2022.

Il rapporto è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, in attuazione di uno specifico compito istituzionale previsto dall’art. 189 del d.lgs. n. 152/2006.

Attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti, il rapporto intende fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.

I principali dati di sintesi:

  • nel 2021, la produzione nazionale dei rifiuti urbani si attesta a 29,6 milioni di tonnellate, in aumento del 2,3% (in valore assoluto: il nord Italia produce quasi 14,2 milioni di tonnellate, il Centro oltre 6,3 milioni di tonnellate e il Sud oltre 9,1 milioni di tonnellate);
  • l’aumento si riscontra in tutte le macroaree geografiche: le regioni del Sud fanno registrare la crescita percentuale più consistente (+2,9%), seguono le regioni del Centro (+2,5%) e quelle del Nord (+1,9%);
  • ogni cittadino italiano produce 502 chilogrammi di rifiuti all’anno;
  • la produzione pro capite più elevata è quella dell’Emilia-Romagna (641 kg*abitante anno), le altre regioni con un pro capite superiore a quello medio nazionale sono Valle d’Aosta, Toscana, Liguria, Marche, Umbria, Lazio e Trentino-Alto Adige;
  • i valori minori si registrano per la Basilicata (358 kg*abitante anno), il Molise (386 kg*abitante anno) e la Calabria (411 kg*abitante anno);
  • la percentuale di raccolta differenziata si attesta al 64% della produzione nazionale, con una crescita di 1 punto rispetto al 2020. In termini quantitativi la raccolta differenziata torna a crescere aumentando di circa 720 mila tonnellate (da 18,2 milioni a quasi 19 milioni di tonnellate), a livello di macroarea, le percentuali di raccolta rispetto alla produzione totale sono pari al 71% per le regioni settentrionali, al 60,4% per quelle del Centro e al 55,7% per le regioni del Mezzogiorno;
  • l’organico si conferma la frazione più raccolta in Italia, rappresenta il 39% del totale;
  • Il 69,6% della frazione organica è costituito dalla frazione umida da cucine e mense (5,1 milioni di tonnellate), il 26,1% (1,9 milioni di tonnellate) dai rifiuti biodegradabili provenienti dalla manutenzione di giardini e parchi, il 3,6% (265 mila tonnellate) dai rifiuti avviati al compostaggio domestico e lo 0,7% (circa 51 mila tonnellate) dai rifiuti dei mercati;
  • carta e cartone rappresentano il 19,1% del totale, seguono il vetro con il 11,9% e la plastica che rappresenta l’8,8% del totale raccolto;
  • i rifiuti avviati ad impianti che effettuano il recupero di materia costituiscono il 50% del totale dei rifiuti prodotti e raccolti in maniera differenziata. Il riciclaggio dei rifiuti urbani, calcolato secondo le nuove metodologie stabilite dalla normativa europea, si attesta al 48,1% a fronte di un obiettivo del 55% da conseguirsi nel 2025, del 60% nel 2030 e del 65% da raggiungersi nel 2035;
  • il 2021 è caratterizzato da un ulteriore progresso del settore del trattamento della frazione organica da raccolta differenziata; la quantità totale recuperata (8,3 milioni di tonnellate), denota, nel confronto con il 2020, un incremento di 188 mila t (+2,3%); la quota dei rifiuti organici, in particolare, passa da circa 6,6 milioni di tonnellate a circa 6,8 milioni di t e (pari all’81,6% del totale trattato), evidenziando una crescita di 190 mila t, pari al 2,9%;
  • i rifiuti urbani smaltiti in discarica, pari a quasi 5,6 milioni di tonnellate, mostrano rispetto al 2020, una riduzione del 3,4% e costituiscono il 19% del totale prodotto, decremento significativo al Sud (-5,8%), pari, in termini assoluti, a circa 151 mila t;
  • il 18,3% dei rifiuti urbani prodotti è incenerito (5,4 milioni di tonnellate); il dato evidenzia, rispetto al 2020, un incremento di circa 85 mila tonnellate, pari all’1,6%;
  • il costo medio nazionale annuo pro capite di gestione dei rifiuti urbani è pari a 194,5 euro/abitante (nel 2020 era 185,6) in aumento di 8,9 euro ad abitante; I costi più elevati si rilevano al Centro con 230,7 euro/abitante, segue il Sud con 202,3 euro/abitante, mentre al Nord il costo è pari a 174,6 euro/abitante.

Disponibili online al seguente link:

  • Video del webinar
  • Programma
  • Comunicato stampa
  • Sintesi dei dati
  • Rapporto Rifiuti Urbani edizione 2022
  • Catasto rifiuti

Fonte: ISPRA