È stato presentato a Roma lo scorso 7 giugno il primo bilancio degli impatti ambientali ed economici del CONOE curato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Il CONOE è attivo dal 2001 e raccoglie olii di origine vegetale usati provenienti in gran parte dal settore della ristorazione. In base al report Conoe:

  • raccoglie il 22% del potenziale raccoglibile
  • di questi l’85% viene avviata a rigenerazione per la produzione di biodisel
  • nel 2015, grazie alle 53mila tonnellate di oli vegetali esausti rigenerate, sono state prodotte 49 tonnellate di biodisel consentendo un risparmio sulla bolletta energetica del Paese di 17 milioni di euro.
  • il restante 15%dell’olio vegetale raccolto in Italia viene recuperato in molteplici processi e applicazioni: come sorgente di energia rinnovabile in impianti di co-generazione, come bio-lubrificanti, come prodotti per la cosmesi, saponi industriali, inchiostri e cere se tutti gli oli vegetali usati generati
  • secondo le stime attraverso il recupero e la trasformazione di tutto l’olio esausto prodotto nel paese si risparmierebbero ogni anno 790 mila tonnellate di CO2 e 282 mila metri cubi di acqua; a prezzi medi del petrolio correntisi otterrebbe invece un risparmio sulle importazioni di petrolio di 75 milioni di euro.

Il rapporto in sintesi ed in forma completa è disponibile nel sito web di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile (link)