Varato un protocollo di intesa tra Regione Atersir e Anci per sostenere l’azione dei Comuni
So bene quanto l’azione di una Regione possa favorire la diffusione territoriale della tariffa puntuale, essendo stato coinvolto nel gruppo di lavoro che gestì le azioni che il Veneto mise in campo nel 2002.
Una Linea guida sulla trasformazione tariffaria, seminari formativi in tutte le Province, definizione di un Regolamento tariffario tipo: attraverso questi strumenti ArpaVeneto avviò il Veneto a divenire la Regione in Italia dal più alto tasso di applicazione della tariffa puntuale, con i suoi Comuni e soprattutto con i suoi Consorzi1.
Per questo voglio approfondire e commentare una notizia già apparsa sulla precedente Newsletter2 che presentava un protocollo di intesa finalizzato a “incentivare le iniziative volte ad agevolare l’introduzione dei sistemi di tariffazione puntuale entro il 2020 assicurando il massimo coordinamento istituzionale e garantendo un’azione sistematica sul territorio che sia in grado di orientare le politiche ed i percorsi amministrativi dei Comuni.”
Il documento3 è frutto di un accordo tra Regione, Atersir e Anci per aiutare i Comuni a mettersi sulla strada delle tariffa puntuale, definita “azione cardine per il raggiungimento degli obiettivi regionali di recupero e di prevenzione nella produzione dei rifiuti”.
La prima cosa che colpisce è questa centralità che l’ente pianificatore della gestione dei rifiuti assegna allo strumento tariffario. Una conferma che la tariffa oltre ad essere lo strumento del prelievo può e deve essere lo strumento economico di indirizzo e incentivazione decisivo per una corretta gestione dei rifiuti.
Da questo punto di vista la Regione Emilia–Romagna è un modello di attuazione legislativa e regolamentare della normativa comunitaria (e nazionale) che vede nella tariffa (puntuale) il principale strumento per l’attuazione del principio “chi inquina paga”.
Esemplare sono i contenuti delle premesse al provvedimento, laddove al richiamo ai provvedimenti nazionali4 l’Emilia-Romagna mette in campo il suo valore aggiunto, cioè il varo di una politica regionale che fa la differenza nel creare un quadro che consenta di passare dalle parole ai fatti.
Così dalla legge regionale sull’economia circolare5 al varo di un Programma Regione di gestione dei rifiuti6 che considerano la tariffa puntuale la chiave di volta per portare a circolarità le politiche regionali sui rifiuti si passa ora a questo protocollo, che assegna compiti operativi a Regione, Atersir e Anci per assistere i Comuni in questo passaggio. In particolare, a fonte del ruolo di indirizzo e monitoraggio di Regione e Atersir, ANCI potrà fornire assistenza alle Amministrazioni comunali organizzando un gruppo di supporto stabile in grado di garantire competenze specialistiche.
Il protocollo vuol “fornire il massimo coordinamento istituzionale e … orientare le politiche ed i percorsi amministrativi dei Comuni in merito alle azioni volte al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei rifiuti e di raccolta differenziata previsti dalla pianificazione regionale”. Per farlo mira a:
– predisporre e diffondere il regolamento tipo per l’applicazione della tariffazione puntuale;
– fornire supporto ed assistenza ai Comuni della Regione Emilia-Romagna nel percorso di implementazione dei sistemi di tariffazione puntuale;
– favorire la conoscenza e la condivisione delle esperienze e delle migliori pratiche legate all’applicazione della tariffa puntuale all’interno e all’esterno della Regione Emilia-Romagna;
– favorire la crescita delle competenze del personale dei Comuni e delle Unioni di Comuni emiliano-romagnoli sulle modalità applicative della tariffazione puntuale e sugli aspetti legati allo start-up del nuovo sistema;
– monitorare gli effetti della diffusione dei sistemi di tariffazione puntuale in termini sia di miglioramento delle performance ambientali e di riduzione della produzione dei rifiuti sia delle eventuali criticità che dovessero verificarsi nei territori nelle fasi di startup;
– informare e sensibilizzare gli utenti del servizio di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati con particolare riguardo ai potenziali benefici della tariffa puntuale e ai risultati raggiunti nei territori di applicazione.
Per l’attuazione del protocollo, che ha la durata di 3 anni (rinnovabili), si prevede un comitato guida (composto da due rappresentanti di ANCI, due di ATERSIR e due della Regione Emilia-Romagna), che ne coordina le attività e monitora le informazioni collegate alle azioni di prevenzione e recupero.
La parte più importante (art. 3) è dedicata alle attività che i sottoscrittori annunciano di voler mettere in campo.
La Regione si impegna a:
– monitorare gli effetti della diffusione dei sistemi di tariffazione puntuale sia in termini di miglioramento delle performance ambientali, sia di costi e di tariffe all’utenza in coerenza anche con le attività previste dall’Osservatorio regionale dei costi del PRGR;
– favorire la conoscenza e la condivisione delle esperienze e delle migliori pratiche legate all’applicazione della tariffa puntuale all’interno e all’esterno della Regione Emilia-Romagna;
– fornire, in collaborazione con ANCI, supporto per chiarire eventuali dubbi interpretativi relativi al quadro di riferimento normativo e fiscale che disciplina l’applicazione della tariffazione puntuale;
– divulgare, mediante i propri canali di comunicazione, le informazioni relative allo stato di attuazione della misura di piano in oggetto;
– realizzare eventi e strumenti di sensibilizzazione e formazione politica e amministrativa di livello regionale e locale.
ATERSIR si impegna a:
– provvedere all’elaborazione del regolamento tipo per la tariffazione puntuale e alla condivisione con i sottoscrittori del presente protocollo prima della sua definitiva emanazione;
– acquisire, elaborare ed aggiornare le informazioni relative all’applicazione della tariffa puntuale da parte dei Comuni della Regione;
– monitorare le eventuali criticità che dovessero verificarsi nei territori nelle fasi di start-up (ad esempio fenomeni di abbandono e migrazione dei rifiuti, peggioramento nella qualità della RD) ed individuare le contromisure più efficaci;
ANCI si impegna a:
– fornire un supporto operativo e costante alle attività delle Amministrazioni che intendono implementare i sistemi di tariffazione puntuale attraverso un gruppo di supporto stabile che garantisca:
o la gestione di un indirizzo di posta elettronica dedicata per ricevere e tracciare le richieste dei Comuni;
o la risposta a specifiche domande inoltrate via mail dai Comuni;
o la gestione di una Mailing list volta a coordinare le attività del comitato guida …;
o l’elaborazione di contenuti di interesse da veicolare attraverso Newsletter periodiche in una sezione dedicata al tema “tariffa rifiuti” all’interno delle newsletter tematiche di ANCI-ER (Tributi e Energia);
o la predisposizione e la diffusione di FAQ aggiornate periodicamente sulla base dei quesiti posti dai Comuni;
o l’intervento, su richiesta, ad incontri di lavoro presso i Comuni anche tramite sistemi di videoconferenza;
– informare i diversi tavoli e gruppi di lavoro ANCI-ER delle problematiche che li coinvolgono al fine di garantire un’efficace azione di sistema;
– effettuare una ricognizione dei materiali comunicativi disponibili e realizzare, ove necessario, strumenti integrativi di comunicazione grafica o multimediale per orientare i comportamenti dei cittadini da rendere disponibili a Comuni e Unioni.
La successiva previsione che le parti possano sottoscrivere accordi operativi anche onerosi in esecuzione del presente protocollo assicura la possibilità di innervare il percorso con la collaborazione delle migliori competenze tecniche reperibili, sia a livello pubblico che privato.
La Finestra sulla prevenzione dei rifiuti ha voluto dare spazio a questa iniziativa perchè fin dall’inizio segue con attenzione il percorso gestionalmente innovativa che la Regione Emilia-Romagna si è data per rendere più sostenibile e circolare la sua politica di gestione dei rifiuti7. Nell’incoraggiarla suggerisce qualche elemento che possa aiutare questo protocollo a decollare verso l’operatività.
Appare ben calibrata la tripartizione dei compiti.
Bene che alla Regione spetti un ruolo di indirizzo e monitoraggio e soprattutto che abbia voce su informazione e formazione che vanno gestite a livello territoriale, ma impostate e coordinato a livello regionale
Giusto che spettino ad Atersir la definizione del Regolamento tipo e le funzioni di controllo e verifica sull’operatività delle politiche tariffarie a livello territoriale, anche per intervenire sulle criticità.
Opportuno che sia Anci o a mettere in campo le iniziative di sostegno tecnico, ammnistrativo e informativo ai Comuni, con una forte spinta verso un’azione a livello di area vasta (i sub ambiti del PRGR).
E questa della valorizzazione delle gestioni tariffarie a livello di area vasta dovrebbe essere una costante, non solo per coerenza con le politiche nazionali e regionali, ma per la buona prova che questa gestione hanno dato in ambito tariffario in altre Regioni (prima tra tutte il Veneto).
Un elemento da inserire (in una possibile revisione del protocollo e nella pratica attuativa di Comuni e sub ambiti) sta nel ricavare dall’inserimento in tariffa di fondi per la prevenzione8 una definizione di programmi che organizzino le azioni a livello comunale o di sub ambito territoriale e disciplinino l’operatività della prevenzione come punto di partenza della gestione dei rifiuti9.
Infine è giusto porre la massima attenzione alla circolazione di esperienze e buone pratiche, sia nel campo della diffusione dei sistemi di misurazione (che sono presupposto fondamentale e condizione senza la qual non si può avere tariffazione puntuale) che di quello della gestione amministrativa della tariffa puntuale.
Va segnalata al riguardo (perchè ad essa il Protocollo potrebbe utilmente collegarsi) l’azione che sta sviluppando Payt Italia in collaborazione con Arpa Lombardia e Veneto per riformulare la sezione del portale Orso dedicata alla tariffa.
L’idea è di avere info tali da poter costruire un open data che metta a disposizione di tutti le più aggiornate notizie sia sui sistemi di misurazione che sulle migliori pratiche di applicazione puntuale della tariffa.
L’assemblea di sub ambito di Reggio Emilia nel dicembre del 2012 approvò – con il coordinamento dell0allora assessore all’ambiente della Provincia Mirko Tutino – un documento di INDIRIZZI per il Programma Provinciale di Prevenzione dei Rifiuti della Provincia di Reggio Emilia.