L’agenzia Europea per l’ambiente ha pubblicato il Report Flood risks and environmental vulnerability — Exploring the synergies between floodplain restoration, water policies and thematic policies’ (Rischi alluvionali e vulnerabilità ambientale – analisi delle interazioni tra i progetti di recupero delle aree di espansione dei fiumi, le politiche del settore idrico e di altri settori. Il Rapporto analizza i dati contenuti nella banca dati europea delle inondazioni che raccoglie informazioni degli eventi alluvionali tra il 1980 e il 2010. Mette in evidenza come, pur essendo ogni intervento legato al suo specifico territorio, una attuazione coordinata della normativa UE, come la direttiva quadro sulle acque (WFD), le direttive Uccelli e Habitat e la direttiva sulle alluvioni attraverso misure e azioni coerenti, aumenterebbe l’efficacia delle politiche stesse. La relazione rileva come i danni delle alluvioni aumenteranno di cinque volte entro il 2050 e di 17 entro il 2080, gran parte delle perdite saranno legate all’aumento del valore delle aree alluvionali. Approcci ecosistemici e basati su sistemi naturali, rispetto agli interventi tradizionali saranno in grado di mitigare i costi dovuti ai danni degli eventi estremi di cui è possibile conoscere ben poco. La relazione evidenzia, inoltre, che utilizzando un approccio di bacino idrografico si evitano conseguenze negative, anche nelle aree a valle, in caso di eventi alluvionali post intervento.