È stato pubblicato lo scorso 16 febbraio lo studio Gestire la qualità dell’aria in Europa dell’Agenzia Europea per l’Ambiente che analizza le cause delle violazioni degli standard di qualità dell’aria dell’Unione Europea.

Le autorità degli Stati membri sono tenute a predisporre piani per la qualità dell’aria per ridurre l’inquinamento atmosferico nelle aree in cui gli standard di qualità dell’aria dell’UE vengono superati allo scopo di proteggere la salute pubblica e gli ecosistemi. La maggior parte dei piani per la qualità dell’aria si concentra sulla riduzione dei livelli di biossido di azoto (NO2) e particolato con un diametro di 10 µm o inferiore (PM10).

Dal 2014 al 2020, poco meno dei due terzi di tutti i superamenti degli standard di qualità dell’aria segnalati sono stati legati alla densità del traffico nei centri urbani e alla vicinanza alle strade principali, principalmente a causa delle emissioni di ossidi di azoto (NOx). 

Il traffico stradale è una delle principali fonti di inquinamento atmosferico nell’Europa occidentale e settentrionale, con sei paesi (Austria, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito)  che hanno segnalato il traffico stradale come unica fonte di superamento.

Nell’Europa meridionale e orientale il riscaldamento domestico è la fonte importante che determina il superamento degli standard per il PM10. Otto sono i paesi che hanno segnalato il riscaldamento domestico come un importante fattore di superamento (Croazia, Cipro, Bulgaria, Italia, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia).   

Per ridurre le emissioni nell’ambito dei piani per la qualità dell’aria, due terzi dei paesi si sono concentrati sulla misura della riduzione delle emissioni di NO x del settore dei trasporti, mentre solo il 12% si è concentrato sulla misura riscaldamento domestico e il 4% sul settore agricolo.

Effetti dell’inquinamento sulla salute umana

Secondo il rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente “Qualità dell’aria in Europa 2021” pubblicato lo scorso dicembre, l’esposizione all’inquinamento atmosferico ha causato un numero significativo di morti premature e malattie: 307.000 morti premature attribuite al particolato fine e 40.400 all’NO2 .

Nel Piano d’azione per l’inquinamento zero del Green Deal europeo, la Commissione europea ha fissato come obiettivo per il 2030 ridurre il numero di morti premature causate dal PM2,5  di almeno il 55% rispetto ai livelli del 2005. A tal fine, la Commissione europea si è impegnata a rivedere le politiche pertinenti che riducono le emissioni di inquinanti atmosferici alla fonte, come ad esempio il trasporto su strada e gli edifici. 


La Commissione sta inoltre rivedendo le direttive sulla qualità dell’aria per allineare gli standard di qualità dell’aria dell’UE ai nuovi orientamenti dell’OMS pubblicati a settembre 2021. 

Gli studi sono disponibili qui

Fonte: Agenzia Europea dell’Ambiente