In occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile, il Ministero Infrastrutture e mobilità sostenibile (MIMS) ha fatto il punto delle iniziative del Governo sui nuovi investimenti, le riforme di settore e la programmazione in tema di mobilità sostenibile in Italia.
Attraverso le risorse europee e nazionali sono state programmati investimenti sulla mobilità per circa 280 miliardi di euro, di cui 209 miliardi già disponibili, per i prossimi dieci anni.
Con le decisioni assunte durante il Governo Draghi nei prossimi anni verranno realizzati:
- 700 chilometri in più di ferrovie ad alta velocità e di linee regionali, soprattutto al Sud con una drastica riduzione delle disuguaglianze territoriali,
- 216 chilometri in più di nuove metro, tranvie, busvie nelle città,
- 1.800 km di piste ciclabili urbane ed extraurbane, realizzate nuove connessioni e potenziamenti ferroviari con 11 porti e 13 aeroporti;
- interventi di manutenzione su 2.000 chilometri di strade provinciali e regionali,
- acquistati nuovi treni passeggeri (specialmente al Sud) e merci,
- rinnovate 55 stazioni ferroviarie al Sud,
- acquistati circa 5.000 autobus ecologici per rimpiazzare quelli più inquinanti,
- realizzate decine di stazioni di ricarica elettrica e a idrogeno sulle autostrade.
Questi alcuni dei risultati previsti grazie agli investimenti aggiuntivi per oltre 94 miliardi di euro messi in campo negli ultimi diciotto mesi dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS), utilizzando le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), del Piano Nazionale Complementare (PNC), dell’ultima legge di Bilancio e dell’anticipazione del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC).
Come risulta nell’Allegato Infrastrutture, logistica e mobilità al Documento di economia e finanza (Def) 2022, gli investimenti programmati per i prossimi dieci anni sono pari a un valore di circa 280 miliardi di euro, di cui 209 miliardi già disponibili.
Nello specifico, le risorse sulla mobilità urbana che possono essere utilizzate nell’immediato e per i prossimi dieci anni per il potenziamento del trasporto rapido di massa nelle città sono pari a 8,7 miliardi di euro di cui:
- 3 miliardi di euro per l’acquisto di autobus a basse emissioni (elettrici, idrogeno, metano) sono previsti stanziamenti per complessivi 3 miliardi di euro,
- 600 milioni di euro per l’acquisto di treni passeggeri e merci,
- 600 milioni per il potenziamento e lo sviluppo delle ciclovie urbane ed extraurbane.
Le risorse del PNRR dovranno essere investite entro il 2026, anno in cui si dovranno anche realizzare:
- 500 chilometri di piste ciclabili urbane,
- circa 200 chilometri di linee per il trasporto rapido di massa,
- acquistare circa 3.000 autobus a emissioni zero.
Dall’analisi del MIMS è stato evidenziato che in tutti i settori della mobilità: dal trasporto marittimo a quello aereo, dal trasporto su gomma di persone e merci, dagli operatori della mobilità dolce a quelli del trasporto pubblico locale c’è un impegno comune verso la sostenibilità, che all’inizio del 2021 non era così diffuso. Analogo discorso vale per la digitalizzazione, con un’attenzione particolare al modello del “Mobility as a service” (MASS), per il quale il Governo finanzia lo sviluppo di soluzioni di mobilità integrata a Bari, Firenze, Milano, Napoli, Roma e Torino.
Al fine di migliorare la governance della mobilità locale in un’ottica di sostenibilità, è stato anche creato l’ “Osservatorio nazionale per il supporto alla programmazione e per il monitoraggio della mobilità locale sostenibile”, il quale ha il compito di:
- predisporre modelli di elaborazione dei dati trasportistici, economici ed ambientali per la programmazione integrata dei servizi di mobilità, l’individuazione di soluzioni innovative di mobilità sostenibile nelle aree urbane;
- predisporre modelli per assicurare un’attività uniforme dei mobility manager d’area, aziendali e scolastici; definire gli elementi minimi per la predisposizione dei Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS);
- valutare le proposte di investimento nel settore della mobilità locale, coordinandole con gli indirizzi di politica industriale che riguardano le filiere produttive interessate;
- integrare politiche di sviluppo urbano e metropolitano con la programmazione della mobilità pubblica.
É stato anche istituito un tavolo tecnico finalizzato a potenziare la figura del mobility manager, attraverso lo scambio di esperienze e l’individuazione di soluzioni da adottare in tutto il Paese.
Il comunicato stampa MIMS e la presentazione della sintesi qui
Fonte: MIMS