Dal Decreto Legislativo di recepimento della Direttiva europea sui rifiuti una ulteriore spinta (e le prime applicazioni)
Con la pubblicazione del DLgs 205 (e con le modifiche e integrazioni che ha introdotto nel DLgs 152/05) il quadro normativo nazionale sui rifiuti risulta sempre più orientato alla loro prevenzione.
Per la prima volta il “campo di applicazione” si riferisce non più solo ai rifiuti ma alle gestione delle risorse, con l’introduzione della responsabilità estesa del produttore e con misure finalizzate a “rafforzare la prevenzione e facilitare l’utilizzo efficiente delle risorse durante l’intero ciclo di vita, comprese le fasi di riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti”.
Viene recepita la gerarchia europea, che vede ai primi due posti “prevenzione” e “preparazione per il riutilizzo”. Vengono , per la prima volta nel nostro quadro normativo, definite la azioni.
Prevenzione: sono le “ … misure, prese prima che una sostanza, un materiale o un prodotto sia diventato un rifiuto, che riducono:
a) la quantità dei rifiuti, anche attraverso il riutilizzo dei prodotti o l’estensione del loro ciclo di vita;
b) gli impatti negativi dei rifiuti prodotti sull’ambiente e la salute umana; oppure
c) il contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti”.
Per “preparazione per il riutilizzo” vanno intese le operazioni di controllo, pulizia, smontaggio e riparazione attraverso cui prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento e per “riutilizzo” qualsiasi operazione attraverso la quale prodotti o componenti che non sono rifiuti sono reimpiegati per la stessa finalità’ per la quale erano stati concepiti.
Vi sono indicazioni su cosa fare per rendere operative la prevenzione: la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di certificazione ambientale, utilizzo delle migliori tecniche disponibili, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e di sensibilizzazione dei consumatori, l’uso di sistemi di qualita’, nonche’ lo sviluppo del sistema di marchio ecologico, gare “verdi”,accordi volontari di programma finalizzati, alla prevenzione ed alla riduzione della quantita’ e della pericolosità dei rifiuti.
Inoltre si impegna il Ministero dell’ambiente ad adottare entro il 12 dicembre 2013 un programma nazionale di prevenzione dei rifiuti e a integrarlo nei piani di gestione dei rifiuti . Si tratta di una questione molto importante, che dimostra come la programmazione della azioni di prevenzione sia inscindibilmente integrata alla pianificazione della gestione dei rifiuti, che nel nostro paese avviane e livello regionale.
Per questo motivo voglio segnalare che la Regione Valle d’Aosta ha messo a gara (dopo la pubblicazione del DLgs 205/10) la definizione di un “Servizio per la predisposizione e l’attuazione di un programma di azioni volte alla riduzione e alla prevenzione nella produzione dei rifiuti nella regione autonoma Valle d’Aosta.” Il servizio riguarda anche l’ottimizzazione della situazione regionale dal punto di vista dei sistemi di raccolta e trattamento, ma è significativo che l’enfasi sia posta su prevenzione e riduzione.
Va anche segnalato che ormai la definizione e di piani e/ programmi di prevenzione dei rifiuti sta cominciando a diffondersi nel nostro paese anche a livello provinciale (es. Provincia di Genova – http://www.provincia.genova.it/servlets/resources?contentId=125624&resourceName=Allegato-pdf) , sovra comunale (per i comuni di piccole dimensioni (come nel caso dei Comune del Valdarno – http://www.federambiente.it/default.aspx?Action=59_sing&I0=75D6AEFF-B95A-40A1-8A8F-0F79D33AC468) o di singoli Comuni di grosse dimensioni (come nel caso di Genova – http://www.urbancenter.comune.genova.it/node/496).